Jamie era al settimo cielo, non aveva mai conosciuto un ragazzo tanto dolce e sensibile come Mark. Si erano incontrati qualche settimana prima e per Jamie era stato un vero colpo di fulmine. Erano andati al cinema, al parco e una volta al ristorante. Ovunque andassero, la gente guardava Jamie e Mark di traverso, come se non riuscissero a spiegarsi qualcosa, e il cameriere del ristorante si era comportato in modo un po’ strano quando Jamie aveva ordinato. “Tutta invidia perché ho un ragazzo così carino!” pensava Jamie, ridacchiando tra sé e sé.
Quella sera la ragazza era seduta sul suo letto, in trepidante attesa di Mark; non ne aveva ancora parlato ai suoi genitori, perché temeva che le avrebbero proibito di vederlo. La consideravano ancora “la loro bambina” e, benché avesse già diciassette anni, sapeva che non avrebbero accettato il fatto che avesse una relazione. Si riscosse dai suoi pensieri quando sentì bussare alla porta-finestra che dava sul balcone: era Mark. Gli aprì e subito si buttarono una nelle braccia dell’altro, cominciando a baciarsi appassionatamente. Improvvisamente la porta della camera si spalancò ed entrarono i genitori di Jamie. “Tesoro, volevo dirti che io e papà andia…” cominciò la madre, arrestandosi di colpo. Jamie si staccò da Mark spaventata e disse: “Posso spiegarvi tutto!”. Cinse il suo ragazzo per la vita con un braccio e mise l’altra mano sul suo petto. “Mamma, papà, questo è Mark. Ci siamo incontrati un po’ di tempo fa e ci piacciamo molto. Non arrabbiatevi, vi prego…”
I genitori si scambiarono uno sguardo allibito e con un filo di voce la madre disse: "Tesoro, non c'è nessuno accanto a te..."