Eri bellissima la
prima volta che ci siamo conosciuti. Con quei jeans e quella canottiera.
Eri così acqua e sapone! Ti amavo, avevamo tanti interessi in comune.
Quando mi dichiarai, ti dissi
che volevo essere tuo per sempre.
Siamo stati insieme diverso tempo. Non ero molto
geloso, ti lasciavo andare dove ti pareva.
Ma l’unica cosa che un po’
mi faceva arrabbiare, erano gli sguardi indiscreti degli uomini,
soprattutto però, se ti toccavano. Una volta ho fatto a botte.
Quella volta ci passasti sopra,
ma mi dissi che non volevi più che una situazione del genere si ripetesse.
Ma, non potevo permetterlo.
E inoltre, stavo passando un
periodo difficile e mi sono dato all’alcool. Che stupido che ero! Avevo te, e invece,
annebbiato dalla birra ti ho messo le mani
addosso solo perché mi hai detto di smettere di bere come una spugna.
Ci sono stati anni che tu andavi all’ospedale… tutta piena di lividi…
e dicevi all’infermiera che eri caduta. A tutti mentivi, anche se c’erano dei sospetti.
E, anche se ti dicevano
di lasciarmi, tu mi amavi. Io ti picchiavo perché ero sbronzo,
ma ti amavo e ti amo tutt’ora…
Quanto piansi quando tu, mi lasciasti, esasperata. Io ti
giuravo che sarei cambiato!
Ma tu, stupida, non mi hai dato un’altra possibilità.
Un giorno venni a sapere che tu avevi un nuovo ragazzo. Più bello di me, più gentile di me…
Torno da te, tu sei con lui. Questa volta sono sobrio e lucido.
Mi scaravento contro il tuo uomo, con un coltello in mano, ormai lo accoltello,
ma lui riesce a prendermelo di mano…
Sangue, sangue sgorga dal mio petto. Sento la vita scorrere via leggermente.
Ho perso la donna che amavo per il mio essere violento. E ora,
sempre per questa violenza sto perdendo la mia vita.
È tutta colpa delle voci che sento nella mia testa.
Mi ripetono “sii violento, sii violento”…
Cosa volevano le voci da me?
Forse, ora che sto morendo, lo so. Mi volevano con sé, in modo che
fossi punito per le mie cattiverie…
