Mi svegliai di soprassalto.
Aprii gli occhi, mi misi a sedere sul letto e non vidi l'ambiente familiare della mia camera, ma caleidoscopi di colori immersi in un oceano di tenebra assoluta. Iniziai a ridere come un pazzo, quale probabilmente sono. Ce l'avevo fatta, il rito aveva funzionato. Ero passato Oltre.
Stavo ancora ridendo quando sentii un suono flaccido e qualcosa di melmoso cadere sul letto a fianco a me. Con un orrido rumore di risucchio l'orribile massa si solidificò in qualcosa di una bellezza celestiale. Quasi mi commossi guardandola, non conosco termini che possano descrivere quello che stavo guardando rendendogli giustizia.
"Bellissima creatura", mormorai con gli occhi umidi per le lacrime, mentre allungavo il braccio per toccarla. Fu come affondare la mano in una pozza di fango. Quando la toccai la creatura emise un suono stridulo, diverso da qualsiasi suono io abbia mai sentito.
Terrorizzato feci per ritrarre il braccio ma mi accorsi che si era come fuso nel braccio della creatura. Un brivido mi salii lungo la schiena quando sentii delle piccole protuberanze all'interno del braccio della creatura, che strisciavano viscidamente sul mio braccio. Improvvisamente mi sentii il braccio percorso da un dolore atroce e iniziai a urlare. Qualunque cosa fossero quelle protuberanze avevano una bocca, e la stavano usando per straziare il mio braccio.
Urlai, quando capii che del mio braccio non restava nulla, neanche l'osso.
Urlai, quando la Creatura abbandonò la sua forma di bellezza indescrivibile per tornare l'orrore viscido e ripugnante che era caduto sul mio letto da Dio solo sa quale incubo.
Urlai, quando quella massa informe iniziò a strisciarmi addosso, carica di parassiti pronti a dilaniarmi lentamente.
Ma nelle Sfere oltre la nostra non c'è niente che possa sentirmi, e quando, coi miei ultimi istanti di vita, riuscii a scrutare con diversa percezione nei caleidoscopi di colori e vidi creature orrende, senza nome e senza tempo, e pianeti e stelle e galassie intere, affidai il mio ultimo grido disperato al vuoto e al silenzio, ormai diventato folle per aver scrutato negli abissi della verità cosmica.
Poi la Creatura emise un ultimo grido selvaggio, e dopo ci fu solo il Nulla.
