Modifica di (sezione) Between Dreams and Reality 0 Attenzione: Accesso non effettuato. Nella cronologia della pagina verrà registrato l'indirizzo IP. The rich text editor does not work with JavaScript switched off. Please either enable it in your browser options, or visit your preferences to switch to the old MediaWiki editor <h2 data-rte-spaces-before="1" data-rte-spaces-after="1"> Capitolo 3. A un passo dalla verità </h2> <p data-rte-fromparser="true">Era un tardo pomeriggio di Ottobre. La luna, pallida, <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->illuminava le strade di una malinconica luce cerulea. Le frange diafane e <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->filiformi delle nuvole si stendevano nel cielo come lunghi artigli pronti a <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->stringere la luna in una morsa da cui non avrebbe avuto scampo. Il vento <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->spazzava le strade sollevando cumuli di foglie secche, e talvolta si levava <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->così forte da frustare il sangue in faccia. Sembrava che avesse spazzato via i <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->passanti dalle strade insolitamente vuote; Abigail pensava di non aver mai <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->visto tanta desolazione nel quartiere dove abitava. La stessa desolazione che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->l'aveva circondata in quei giorni frenetici. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">I magri alberi del suo giardino sbattevano contro la nera <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->cancellata consumando le sottili cortecce. Per quanto avesse camminato in <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->fretta, non era la fatica ad averle imperlato la fronte di sudore freddo, ma il <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->senso di un'angoscia sconosciuta. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Quel giorno aveva lasciato l'edificio scolastico con il <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->presentimento di sentirsi seguita. Ogni volta che si era voltata indietro per <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->verificare se i suoi timori erano fondati, non aveva trovato anima viva per <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->strada. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Si guardò un'ultima volta intorno con aria circospetta prima <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->di estrarre le chiavi dalla tasca del cappotto e infilarle della toppa della <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->serratura del cancello. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Abitava in un condominio al quarto piano. Le luci <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->dell'appartamento erano accese e dalla finestra della cucina poteva intravedere <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->l'ombra di sua madre che si stava affaccendando davanti ai fornelli. La <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->macchina di suo padre era parcheggiata nel vialetto, e probabilmente era già in <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->salotto a seguire il notiziario delle sei. Chiuse il cancello dietro di sé e <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->lanciò ancora una rapida occhiata al vialetto prima di rincasare. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Era giovedì. La settimana era volata tra compiti e <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->interrogazioni; gli impegni scolastici non le avevano lasciato molto tempo di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->ripensare a quello spiacevole inconveniente con Doris alla biblioteca. Per un <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->attimo aveva anche messo da parte l'assidua ricerca per Céline e Jonathan <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Blake; dato che ormai le sue ricerche in rete erano arrivate al capolinea. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Amaramente aveva iniziato a realizzare che se avesse voluto <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->andare fino in fondo alla faccenda l'unica strada era quella di tornare nella <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sala degli archivi e trovare quell'articolo. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Il che era più facile a dirsi che a farsi, ovviamente – <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Doris non le avrebbe più permesso di mettere piede là sotto. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">A quanto pare doveva trattarsi di una storia scomoda che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->qualcuno cercava di insabbiare. O forse, essendo stato Jonathan un amico di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->vecchia data di suo marito, il ricordo di quell'uomo così eroico da aiutare la <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->polizia a catturare un famigerato boss della mafia e ingiustamente punito, le <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->provocava ancora oggi un immenso dolore. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">E se Jonathan Blake era il nome del fantasma che la stava <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->seguendo, Abigail si stava domandando in quel preciso momento che cosa <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->centrasse lei in tutta quella faccenda. L'unica cosa sicura era che finché non <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->avesse risolto il mistero del Burattinaio non avrebbe trovato pace nemmeno nel <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sonno. Anche se in quei giorni non si era fatto vivo, forse aveva trovato il <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->modo di tormentarla nel sonno e di causarle incubi ogni notte. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">A scuola cercava di non dare a vedere il suo, sempre più <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->evidente, bisogno di un sonno ristoratore, anche se con Emily non era riuscita <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->a nasconderlo. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Era preoccupata per lei. All'intervallo le aveva chiesto se <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->c'era qualcosa che non andava, e Abigail era stata lì lì per vuotare il sacco; <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->ma l'improvviso suono della campanella dell'ultima ora l'aveva fatta tornare <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->indietro all'idea che era meglio non dire nulla. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Non voleva essere presa per lunatica e venire emarginata dal <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->resto della classe. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">●○●○●○●○●○ </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">L'orologio di casa aveva da poco rintoccato le nove di sera, <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->quando Abigail ricevette un messaggio su Whatssap da parte di Emily. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Il testo del messaggio era breve: "Sono qui fuori, ti <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->va di parlare?". </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Abigail aveva scostato le tendine e si era affacciata alla <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->finestra. Emily era sul marciapiede e stava agitando una mano, mentre con <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->l'altra cercava di tenersi la sciarpa per evitare che il vento gliela <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->strappasse via. Aveva il naso leggermente arrossato e indossava gli stessi <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->vestiti che aveva quel giorno a scuola; un paio di pantacalze nere e una lunga <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->felpa grigia con le orecchie da gatto sul cappuccio. Abigail le fece cenno di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->aspettare. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Ringraziò di non essersi ancora infilata il pigiama; mentre <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->si stava mettendo le scarpe disse che sarebbe uscita a fare due passi con <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->l'amica per il quartiere. Suo padre si era addormentato sul divano, perciò fu <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sua madre a darle il permesso a patto che rientrasse a casa entro le dieci. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Fece le scale quasi a rotta di collo e quando arrivò di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sotto era leggermente trafelata. Si stava domandando se i genitori di Emily <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sapessero che lei era qui; ma probabilmente doveva essere uscita di nascosto. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– I tuoi genitori non si preoccuperanno? – Le aveva chiesto. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– I miei sono usciti per una cena di lavoro e c'è mio <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->fratello in casa con la sua ragazza... beh, puoi immaginare quanto gliene <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->importi. – Disse, sorridendo quasi impercettibilmente. – Bene, allora quando ti <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->deciderai a spiegarmi cosa è successo? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Abigail le raccontò tutto. Emily stava in silenzio ad <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->ascoltare, e ogni tanto annuiva col capo per far vedere che la stava seguendo. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Non la giudicò e stranamente, quando ebbe finito non si mise a ridere e non le <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->diede della pazza. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Se ti serve una mano potrei chiedere io a Doris di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->lasciarmi nella sala degli archivi. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Abigail reclinò il capo. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Meglio di no... sospetterebbe subito qualcosa visto che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->siamo coetanee. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Uhm... già, hai ragione. Allora non si potrà far niente <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->per aiutare questo povero fantasma? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Temo di no. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Aspetta, ho un'idea! </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Che idea? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Seguimi. Partiremo per un'avventura! </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">●○●○●○●○●○ </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Emily era acquattata accanto a una finestrella che dava sul <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->seminterrato della biblioteca e stava smuovendo il vetro. – Che stai facendo? – <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->le bisbigliò Abigail mentre si guardava intorno con aria circospetta. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">La finestra si aprì appena un po' e lei infilò il piede in <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->quel piccolo spazio, sforzandosi di sollevarla ulteriormente. Pareva bloccata. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Probabilmente non veniva aperta da anni e il legno s'era gonfiato per gli <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sbalzi di temperatura. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Che cosa pensi che stia facendo? – le rispose. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Provi a entrare in un edificio pubblico dove, se ci <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->trovassero, potrebbero arrestarci. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Ecco – disse Emily facendo scattare in su la finestrella <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->con uno scricchiolio improvviso. – Proprio quel che sto facendo. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Emily scivolò dentro, ancheggiando, e quando fu seduta sul <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->davanzale esitò un istante. Guardò Abigail e con la mano le fece cenno di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->seguirla. Poi, saltò giù. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Si udì uno schianto e il suono di qualcosa di metallico che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->cascava per terra. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Emily! – strillò Abigail. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Ssssshhh – risuonò la voce dell'amica dal buio. – Sto <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->bene! Non ricordavo che c'era un portamatite sulla scrivania. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">La voce di Emily, dall'oscurità, suonava leggermente <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->diversa. Sembrava molto eccitata di fare qualcosa di così spericolato. Avevano <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->poco meno di mezzora per entrare nella sala degli archivi, trovare l'articolo e <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->tornare puntuali per le dieci a casa sua. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Quando Abigail aveva pensato ad Emily come a quell'amica <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->delle superiori con cui ne avrebbe passate tante, non immaginava neanche <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->lontanamente di ritrovarsi in una situazione del genere. In quella ragazza così <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->impacciata, estroversa e spericolata aveva trovato la sua controparte perfetta. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Si guardò intorno per un'ultima volta, poi la seguì a ruota. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Abigail balzò giù dal muro e appoggiò i piedi sulla <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->scrivania che aveva usato Emily per scendere. Si guardò intorno. La luna <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->effondeva una luce sufficiente per distinguere il profilo di una fila di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->scrivanie di metallo e diversi schedari. Le superfici erano coperte di cumuli <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->di scartoffie. Erano nella sala degli archivi. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Come facevi a sapere della finestra? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Oh già da qualche annetto. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Vuol dire che sei entrata qui altre volte? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Certo. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– E perché? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Qui tengono le anteprime dei libri che non sono ancora <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->stati pubblicati... l'anno scorso lessi 'Harry Potter e l'ordine della fenice' <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->tre mesi prima che fosse distribuito. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– L'avrei fatto anch'io! </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Emily usò la torcia del suo cellulare per illuminare l'area. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Era elettrizzante trovarsi in un posto proibito, senza che nessuno lo sapesse. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Emily prese a braccetto Abigail e la portò a fare un giro per la stanza. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->C'erano libri accatastati accanto a lampade e vecchie foto in bianco e nero <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->della città, dentro cornici nere, in ordine, con targhette incise. Abigail si <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->guardava intorno cercando lo schedario del 1988. Dopo qualche minuto a zonzo <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->per la stanza si fermarono davanti ad un alto schedario che raccoglieva il decennio <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->1980 – 90. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Dovrebbe essere qui dentro. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Disse Emily, puntando il fascio luminoso della torcia. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Abigail non si fece pregare e iniziò a spulciare lì dentro selezionando solo <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->gli articoli pubblicati nell'Ottobre 1988. Quando trovò l'articolo che le interessava <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->iniziò a divorare le righe con febbricitante interesse. Emily fece altrettanto, <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->continuando a farle luce col telefono. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">"Nella notte del 31 Ottobre, mentre in centro città si <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->celebravano i festeggiamenti di Halloween, alla fabbrica degli Enfield si è <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->consumato un efferato omicidio. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Sette sono gli uomini coinvolti nell'omicidio di Jonathan <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Blake, un giovane operaio di vent'anni di razza caucasica. L'uomo era stato <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->torturato per ore prima di essere ucciso. La morte è sopraggiunta quando l'uomo <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->è stato impiccato; ma gli assassini non si sono fermati. Hanno continuato a <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->martoriare il cadavere dell'uomo, e in seguito hanno riempito con una colata <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->rovente di oro fuso le sue cavità oculari e la bocca. Nella storia della città <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->non si era mai registrato prima d'ora un caso di omicidio così spietato. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Jonathan Blake, riferisce il procuratore della polizia, dovrebbe essere <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->riconosciuto come eroe nazionale per aver aiutato, con una segnalazione <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->anonima, le autorità locali ad arrestare il più ricercato al mondo boss mafioso <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Ronnie Beretta. Jonathan Blake lascia la moglie ventiduenne Céline Everwave e <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->la figlia di quattro anni. I suoi funerali saranno celebrati il 2 Novembre alle <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->dieci di mattina presso il Goldsoul Cemetery". </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Hai fatto caso che la figlia di Jonathan Blake ora avrebbe <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->la nostra età? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Hai ragione... </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Però non c'è il suo nome... non lo riesco a trovare... </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Emily cominciò a spulciare altri articoli. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Ehi guarda! C'è scritto qualcosa sulla moglie. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">"Céline Everwave, rimasta vedova dopo il tragico omicidio <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->del marito Jonathan Blake, è stata trovata suicida nella sua casa a Eastwood <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->nella notte del 24 febbraio. La donna era affetta da depressione profonda ed <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->era in terapia da quattro mesi in una clinica psichiatrica. Céline viveva in <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->condizioni precarie e rischiava l'affido della figlia di cinque anni, Abigail <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Blake, agli assistenti sociali. Le continue pressioni devono aver portato la <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->vedova ad una situazione estrema, fino ad averle fatto commettere suicidio. Ad <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->aver segnalato alla polizia l'accaduto sono stati i vicini di casa, una coppia <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->di anziani, che dopo aver sentito gli strilli della bambina si sono allarmati e <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sono entrati in casa della donna a controllare. La situazione che si è parata <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->dinanzi agli occhi dei coniugi Bowl era di una drammaticità indescrivibile – <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->così riporta Doris Bowl. La bambina aveva attorno al collo un cappio e pareva <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->che la madre volesse costringere la figlia a impiccarsi insieme a lei. Atto che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->non è riuscita a compiere, probabilmente, interrotta dai pianti della piccola che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->avevano richiamato l'attenzione dei vicini". </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Ferma... non riesco più a leggere. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Cosa c'è? Che hai? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Niente... mi bruciano solo gli occhi. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Non starai mica piangendo! </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– No, io no... </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Ehi, non prendermi per scema. So benissimo a cosa stai <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->pensando... avanti Abigail! Non puoi essere tu. Sarà tutta una coincidenza. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Io non ricordo niente del mio passato fino ai 5 anni... i <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->miei genitori dissero di avermi adottata in un orfanotrofio. Dissero che i miei <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->genitori biologici erano morti in un incidente d'auto. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Vedi, Abigail? Allora non puoi essere tu. Dai, adesso <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->chiudiamo questa storia e andiamocene via di qua. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Emily la prese nuovamente a braccetto facendole strada in <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->mezzo agli schedari e alle scrivanie, quando all'improvviso si fermò a pochi <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->passi dalla finestra da cui erano entrate. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Che cosa c'è? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Domandò Abigail con disappunto. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Ssssh! </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Cosa? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Hai sentito anche tu questo rumore? </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Rimasero in silenzio, ad ascoltare il rumore di passi che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->proveniva dal corridoio. Si stavano avvicinando alla stanza in cui si <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->trovavano. Abigail trascinò Emily alla svelta, dietro l'enorme scrivania che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->avevano usato prima per scendere. Forse, era il guardiano notturno che faceva <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->la ronda. Non era possibile che qualcuno le avesse sentite. Erano state attente <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->a non fare il minimo rumore e la biblioteca si trovava in un quartiere pieno di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->negozi che a quell'ora avevano già chiuso. Nessuno sapeva che erano lì. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Abigail tentò di rassicurarsi con quei pensieri, mentre i <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->passi si facevano sempre più vicini ed Emily si stringeva sempre più forte al <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->suo braccio. La guardò in faccia e vide che era sbiancata. Sembrava che <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->l'impavida Emily avesse appena ceduto il posto al suo sosia fragile e spaurito. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Abigail non poteva nascondere a sé stessa che anche lei aveva paura. Se lo <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->fosse venuto a sapere suo padre l'avrebbe chiusa in casa per il resto dei suoi <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->giorni. E addio pigiama party e feste con le amiche! </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Quando la porta si aprì, Emily e Abigail videro un paio di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->scarpette verdi laccate che si muovevano verso di loro. Abigail ricordava di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->aver già visto quelle scarpe. Si fece poco in avanti per confermare i suoi <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sospetti, e la vide. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Era Doris. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Aveva un'espressione affranta, che non aveva mai visto prima <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->d'ora. Aveva un trucco pesante, i capelli rigorosamente in ordine ed era <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->vestita in modo elegante come se fosse appena stata a qualche ricevimento. Si <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->guardava intorno con aria guardinga e ogni tanto tirava su col naso, come se <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->avesse pianto. Abigail non riusciva a spiegarsi che cosa ci facesse lì. Poi, <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->vide che dalla borsetta estrasse qualcosa. Una pistola. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Emily, in quel momento, strinse più forte la spalla di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Abigail, affondandole le unghie senza accorgersi che le stava facendo male. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Rimasero in silenzio ad osservare la scena con gli occhi colmi di terrore. <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->Abigail si paralizzò. Non poteva credere di stare assistendo veramente ad una <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->cosa simile. Forse, Doris, si era accorta di loro. Doveva aver preso la pistola <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->del marito che un tempo era stato un poliziotto, ora andato in pensione già da <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->un paio di anni, ed era venuta per giustiziarle. Magari le aveva viste <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->entrare... </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">La donna fece scattare il cane. Le due ragazze si strinsero, <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->quando udirono il colpo andare in canna. Doris iniziò ad ansimare in un pianto <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->isterico. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Poi, si puntò la pistola alla tempia. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Emily era diventata una bambola di carne in balia del <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->terrore, mentre Abigail si sforzava a chiudere gli occhi o a distogliere lo <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->sguardo da quel macabro spettacolo... </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">ma non poteva lasciare che Doris si sparasse! Per l'amor del <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->cielo, si conoscevano da una vita e mai aveva pensato che sarebbe stata capace <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->di una cosa del genere. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Raccolse tutto il coraggio che aveva in corpo e saltò fuori <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->dalla scrivania. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Doris non farlo! </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Gridò con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Doris rimase <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->interdetta per qualche secondo, fissandola con gli occhi lucidi e pieni di <!-- RTE::{"spaces":0,"type":"LINE_BREAK"} -->lacrime. </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">– Mi dispiace Abigail... mi dispiace tanto... </p><p data-rte-fromparser="true" data-rte-empty-lines-before="1">Sorrise, e si sparò. </p><p /> <!-- Saved in parser cache with key itcreepypastaitalia:rte-parser-cache:44307 --> Editor in caricamento Qui di seguito sono elencati alcuni codici usati nelle wiki. Basta cliccare su quello che desideri usare e questo verrà inserito nella finestra di modifica. Inserisci: – — … ° ≈ ≠ ≤ ≥ ± − × ÷ ← → · § Firma: ~~~~ Codici Wiki: {{}} | [] [[]] [[Category:]] #REDIRECT [[]] <s></s> <sup></sup> <sub></sub> <code></code> <blockquote></blockquote> <ref></ref> {{Reflist}} <references/> <includeonly></includeonly> <noinclude></noinclude> {{DEFAULTSORT:}} <nowiki></nowiki> <!-- --> <span class="plainlinks"></span> Simboli: ~ | ¡ ¿ † ‡ ↔ ↑ ↓ • ¶ # ¹ ² ³ ½ ⅓ ⅔ ¼ ¾ ⅛ ⅜ ⅝ ⅞ ∞ ‘ “ ’ ” «» ¤ ₳ ฿ ₵ ¢ ₡ ₢ $ ₫ ₯ € ₠ ₣ ƒ ₴ ₭ ₤ ℳ ₥ ₦ № ₧ ₰ £ ៛ ₨ ₪ ৳ ₮ ₩ ¥ ♠ ♣ ♥ ♦ Caratteri speciali: Á á Ć ć É é Í í Ĺ ĺ Ń ń Ó ó Ŕ ŕ Ś ś Ú ú Ý ý Ź ź À à È è Ì ì Ò ò Ù ù  â Ĉ ĉ Ê ê Ĝ ĝ Ĥ ĥ Î î Ĵ ĵ Ô ô Ŝ ŝ Û û Ŵ ŵ Ŷ ŷ Ä ä Ë ë Ï ï Ö ö Ü ü Ÿ ÿ ß Ã ã Ẽ ẽ Ĩ ĩ Ñ ñ Õ õ Ũ ũ Ỹ ỹ Ç ç Ģ ģ Ķ ķ Ļ ļ Ņ ņ Ŗ ŗ Ş ş Ţ ţ Đ đ Ů ů Ǎ ǎ Č č Ď ď Ě ě Ǐ ǐ Ľ ľ Ň ň Ǒ ǒ Ř ř Š š Ť ť Ǔ ǔ Ž ž Ā ā Ē ē Ī ī Ō ō Ū ū Ȳ ȳ Ǣ ǣ ǖ ǘ ǚ ǜ Ă ă Ĕ ĕ Ğ ğ Ĭ ĭ Ŏ ŏ Ŭ ŭ Ċ ċ Ė ė Ġ ġ İ ı Ż ż Ą ą Ę ę Į į Ǫ ǫ Ų ų Ḍ ḍ Ḥ ḥ Ḷ ḷ Ḹ ḹ Ṃ ṃ Ṇ ṇ Ṛ ṛ Ṝ ṝ Ṣ ṣ Ṭ ṭ Ł ł Ő ő Ű ű Ŀ ŀ Ħ ħ Ð ð Þ þ Œ œ Æ æ Ø ø Å å Ə ə Greco: Ά ά Έ έ Ή ή Ί ί Ό ό Ύ ύ Ώ ώ Α α Β β Γ γ Δ δ Ε ε Ζ ζ Η η Θ θ Ι ι Κ κ Λ λ Μ μ Ν ν Ξ ξ Ο ο Π π Ρ ρ Σ σ ς Τ τ Υ υ Φ φ Χ χ Ψ ψ Ω ω Cirillico: А а Б б В в Г г Ґ ґ Ѓ ѓ Д д Ђ ђ Е е Ё ё Є є Ж ж З з Ѕ ѕ И и І і Ї ї Й й Ј ј К к Ќ ќ Л л Љ љ М м Н н Њ њ О о П п Р р С с Т т Ћ ћ У у Ў ў Ф ф Х х Ц ц Ч ч Џ џ Ш ш Щ щ Ъ ъ Ы ы Ь ь Э э Ю ю Я я IPA: t̪ d̪ ʈ ɖ ɟ ɡ ɢ ʡ ʔ ɸ ʃ ʒ ɕ ʑ ʂ ʐ ʝ ɣ ʁ ʕ ʜ ʢ ɦ ɱ ɳ ɲ ŋ ɴ ʋ ɹ ɻ ɰ ʙ ʀ ɾ ɽ ɫ ɬ ɮ ɺ ɭ ʎ ʟ ɥ ʍ ɧ ɓ ɗ ʄ ɠ ʛ ʘ ǀ ǃ ǂ ǁ ɨ ʉ ɯ ɪ ʏ ʊ ɘ ɵ ɤ ə ɚ ɛ ɜ ɝ ɞ ʌ ɔ ɐ ɶ ɑ ɒ ʰ ʷ ʲ ˠ ˤ ⁿ ˡ ˈ ˌ ː ˑ ̪ Vedi questo template This field is a spam trap. 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