Midquel basato sulla storia originale di: Happy appy
Chris Wright (happy appy)[]
2 giugno 2011 – Chris Benjamin Wright
Ciao ragazzi, ieri mi sono finalmente fatto sentire dopo tanto tempo e vi ho confermato che sì, da adesso riuscirò a dedicare più tempo al caso Happy appy.
Scrivo questo post perché durante il mio mese di assenza ho avuto a che fare con una storia davvero bizzarra e ho sentito il dovere di raccontarvela.
Prima di iniziare però vorrei mettere in chiaro una cosa per evitare di creare confusione all’interno della vicenda, tra di voi che mi seguite e anche per chi, eventualmente, troverà in futuro questo blog: Nessuno dei fatti qui sotto riportati avrà una rilevanza più che superficiale per quanto riguarda l’investigazione sul cartone. Questo perché mi sono accertato che il presunto episodio citato qua sotto, assieme a molti elementi ad esso analoghi sono frutto di un invenzione avente il solo scopo di depistarmi o giocarmi un brutto scherzo; leggendo capirete di che cosa sto parlando.
Iniziò tutto più o meno 3 settimane fa quando, tornato a casa dal lavoro, trovai un pacco all’interno della mia cassetta della posta.
Era abbastanza piccolo e sottile, Non molto diverso dal pacco che ricevetti poco prima con all’interno la spilla di Happy appy.
Lo portai subito dentro, e una volta seduto ispezionai la scatola. Ancora una volta, il pacchetto presentava un timbro risalente ai primi anni ‘2000.
Ne rovesciai il contenuto sul tavolo: uscirono fuori un CD e una lettera.
Il CD era protetto da un ulteriore protezione in plastica, mentre la lettera leggeva:
“Al mio più caro amico,
Congratulazioni! La tua era la millesima donazione fatta alla causa di aiuto ai giapponesi.
Come mio simbolo di ringraziamento, oltre alla spilla ti è stato mandato un CD contenente una mia
avventura segreta, che solo pochissime persone generose come te ha avuto l’occasione di guardare. Non smettere mai di aiutare le persone in difficoltà, e ricordati di guardarmi tutti i giorni alle 8:30 su Noggin per non perderti nessuna delle mie fantastiche avventure!
Con affetto
Happy appy.”
Preso dall’emozione di avere possibilmente tra le mani un pezzo più unico che raro della storia di questo cartone, mi precipitai verso il mio computer ed inserì il disco.
Contrariamente a quanto potessi inizialmente dubitare, il CD sembrava contenere veramente un episodio di Happy appy che in nessuna delle mie videocassette era presente.
L’episodio in questione si chiamava “Happy appy diventa creativo”.
Esso si aprì con Happy appy che guidava il suo furgone. Dopo un po' di secondi, lo sguardo della mela si rivolse verso un bambino che piangeva. Fermò il veicolo, si avvicinò a lui e gli chiese perché fosse triste. Il bambino, dopo aver detto come si chiamava, disse che era triste perché non riusciva a scrivere una storia per il compito di scrittura creativa assegnatogli dalla maestra.
“Non preoccuparti” disse Happy appy, “canterò una canzone che ti darà le idee giuste per scrivere la storia perfetta!”. Dopodichè, Happy appy cominciò a cantare una canzone sulla creatività e su come essere creativi. L’episodio sembrava procedere normalmente, se non fosse per delle insolite e non poco frequenti pause durante la canzone, dove Happy appy si prestava a fissare la telecamera per qualche decina di secondi con il suo sorriso inquietante, per poi riprendere a cantare.
Dopo che la canzone finì il bambino abbracciò la mela e lo ringraziò dell’aiuto.
Happy appy risalì sul suo furgone, e partirono i titoli di coda.
Alla fine di quest’ultimi l’episodio non finì, ma rimase uno schermo nero della durata di due minuti e mezzo. Dopo questo lasso di tempo, venne riprodotto il rumore di uno statico, e sullo schermo comparì una scritta, prima che il video finisse. Nonostante la linea fosse abbastanza difficile da leggere per via del suo colore blu scuro sfocato, riuscì a riconoscere in essa un link ricercabile su internet.
Una volta copiato l’indirizzo sulla barra di ricerca e premuto invio mi ritrovai davanti a quella che sembrava una discussione di un forum. L’oggetto di discussione era proprio l’episodio di Happy appy che mi ritrovavo tra le mani. Diversi utenti infatti sostenevano di aver ricevuto tramite posta un episodio speciale dello show andato in onda su Noggin, disponibile solo ad una stretta cerchia di persone che avesse contribuito alla causa del terremoto con una donazione.
La conversazione era ormai archiviata e per di più non ricercabile su internet, per cui ogni tentativo di ottenere più informazioni riguardanti quell’episodio finivano con un buco nell’acqua.
Qui arriviamo alla parte interessante della storia; quello che attirò la mia attenzione riguardo alla discussione non fu ciò che si diceva dell’episodio in sé, ma il nome di una persona ritenuta essere parte del team che creò il cartone, nonché a quanto pare produttore lui stesso dell’episodio speciale:
un tale di nome Chris Wright.
Sentivo di essere davanti a qualcosa di grosso, per cui nei giorni successivi mi dedicai unicamente ad analizzare il CD ricevuto tramite posta e compararlo con tutti gli altri.
Alla fine delle mie ricerche riuscì a trarre 2 conclusioni:
1) “Happy appy diventa creativo” non presentava alcun tipo di contenuto violento o troppo spinto.
D’altro canto, come già riportato sopra, non era nemmeno completamente a posto per via dei momenti di silenzio. Da questo ho tratto che l’episodio sia probabilmente stato realizzato come uno dei primi in assoluto, in quanto la serie di Happy appy diventa più disturbante e violenta man mano che avanza. Sostenevo quindi che fosse originariamente un progetto scartato, più tardi riciclato per farlo diventare un “episodio speciale” della serie.
2) Il nome Chris Wright compariva solo e unicamente all’interno dei titoli di coda dello speciale e in nessun altro episodio.
A seguito di quest’ultima conclusione, decisi di proseguire le mie indagini su questo caso raccogliendo più informazioni possibili riguardanti il soggetto in questione. Se Chris Wright fosse stato veramente stato un pezzo grosso all’interno del team di sviluppo del programma, ne sarei uscito con delle informazioni più uniche che rare; insomma, il gioco valeva la candela.
Le ricerche su questo individuo furono a dir poco lunghe e snervanti: se già avevo poche speranze in partenza di trovare informazioni concrete, le centinaia di persone e account social con lo stesso nome non facevano che buttarmi sempre più giù. La carica di adrenalina che avevo ricevuto dal ritrovare quel CD si era velocemente spenta per lasciare spazio alla frustrazione di dover lasciar perdere la questione dopo essere arrivato a così tanto. Ero ormai arrivato al limite, navigavo sul web senza una meta precisa e più cercavo, più mi innervosivo non riuscendo a trovare nulla. Avevo davvero raggiunto il limite e stetti quasi per abbandonare il tutto, quando proprio in uno di quei giorni...
...ricevetti un aiuto.
Controllando la mia posta elettronica, notai una mail inviatami da un indirizzo sconosciuto. Non essendo finita nella casella di spam non poteva trattarsi di qualche pubblicità o truffa inutile, per cui la aprì. Niente oggetto, testo o allegati di alcun genere, solo un link cliccabile.
Dacché ero sdraiato scattai prima seduto e poi in piedi, fissando lo schermo. L’indirizzo web portava ad un account MySpace nominato “Christopher Benjamin Wright”.
La mia prima reazione fu quella di guardarmi attorno e poi fare un giro della casa, mi sentivo osservato e dovevo tranquillizzarmi. Fortunatamente niente mi fece sospettare che qualcuno mi stesse osservando da fuori, e in breve ripresi un po più di calma. Cominciai a camminare avanti e indietro per le stanze, facendomi mille domande: era ovvio che nulla di tutto questo fosse capitato per caso, c’era qualcuno interessato a farmi investigare e andare più a fondo sulla questione, voleva che io continuassi a giocare con lui, e quando si accorse che ero in difficoltà si prestò ad aiutarmi in maniera anche abbastanza diretta.
Tuttavia, a nessuna delle mie domande avevo pronta una risposta, l’unico modo che avevo per scoprire la verità, lì per lì, era assecondarlo, e così feci.
L’account si presentava come un profilo normalissimo, devo dire anche abbastanza spoglio.
Non aveva un immagine profilo e la lista dei campi personalizzabili era anche abbastanza corta, ma trovai le informazioni che cercavo:
Status: Sposato
Etnia: Bianco
Religione: Cristiano
Città natale: Detroit, Michigan
Su di me: Vivo in una casa nella mia Detroit, che ho imparato ad amare nel tempo. Lavoro come dipendente nella sede di Nickelodeon. Felicemente sposato con 2 bellissime figlie.
Mettendo che questo tizio fosse effettivamente il Chris che stavo cercando, e a questo punto davo per scontato che lo fosse, avevo scoperto che ha lavorato (e forse sta lavorando) per Nickelodeon e sapevo dove si trovasse. Ma era ancora troppo poco.
Detroit era una città grande, troppo grande per cercare una persona. Già solo andarci mi avrebbe richiesto molto tempo, se poi non avessi avuto nemmeno una meta precisa per cui andare non avrei mai e poi mai intrapreso un simile viaggio. Mi serviva un indirizzo, una strada, qualcosa; per cui mi misi di nuovo a cercare.
Andando contro le mie aspettative, trovai non poco materiale. I post dell’account erano considerevolmente numerosi e datati non prima di 4 anni fa.
All’inizio niente di eccessivamente interessante, le sue pubblicazioni contenevano foto di panorami, album musicali e qualche volta dei disegni fatti da lui stesso ritraenti personaggi di cartoni vecchi come topolino o paperino. Questi due invece furono i post che attirarono di più la mia attenzione:
1) 5 gennaio 2006
“dopo le dimissioni di Herb Scannel dal ruolo di presidente della Nickelodeon, Cyma Zarghami, nota lavoratrice all’interno della sede, prenderà il suo posto. Aspettandoci grandi cose da lei, io e tutto il team di Nick le daremo tutto il supporto possibile.”
Controllando più approfonditamente su internet, sembrava proprio che quel giorno Herb Scannel, il vecchio presidente dell’emittente televisiva, annunciò le sue dimissioni per far spazio ad un nuovo capo. Nonostante questo non mi desse informazioni in più sul ruolo di Chris all’interno del suo posto di lavoro, riuscì comunque a convincermi che probabilmente lavorava ancora lì, dato che sono passati solo 5 anni dalla pubblicazione dell’annuncio.
2) 29 marzo 2005
“Oggi mi sono svegliato con una brutta sorpresa. È spaventoso sapere che fatti del genere possono accadere anche davanti a casa tua, le mie condoglianze vanno a tutti i parenti di questa famiglia spezzata dalla sfortuna.”
Sotto, il link ad un articolo di giornale online; due macchine, una con all’interno una famiglia di 4 persone, si sarebbero scontrate davanti ad un incrocio. Nessuno dei presenti riuscì a salvarsi.
A fine pagina la foto dell’incidente: due veicoli uno di fronte all’altro venivano raffigurati completamente distrutti in uno spazio delimitato dal nastro adesivo della polizia.
Fu in quel momento che realizzai qualcosa; più in fondo, in lontananza, ecco un cartello.
Era molto poco visibile e sfocato, ma indicava il nome di una via, una strada.
Se solo fossi riuscito a leggere di più, una parola, una lettera, anche solo un numero…
Salvai l’immagine sul mio laptop, intento più che mai a trarre un indirizzo da quella foto mettendola a fuoco artificialmente.
Il processo, per fortuna, non richiedette troppo tempo: una volta trovato il giusto tutorial riuscì a seguirne i passaggi per ottenere ciò che cercavo.
Sebbene poco visibile, si poteva distinguere un cartello con su scritto “16th street”.
Con una veloce ricerca online ricavai tutte le indicazioni stradali per arrivare fin lì:
16th street era una lunga via che attraversava una buona parte della città. Si originava subito dopo il fiume di scissione tra Stati Uniti e Canada. La parte di strada da me interessata era un tratto di prateria su cui stanziavano case singole, più precisamente il punto di incrocio con Magnolia street.
Per quel giorno potei andare a dormire, ma non ebbi possibilità ad un solo secondo di riposo senza che mille incessanti dubbi si presentassero nella mia testa:
sarebbe davvero valsa la pena andare fino a lì? Avrei forse dovuto lasciar perdere tutto e sperare che questa storia finisse? La persona che mi stava guidando dove voleva arrivare e perché?
Ancora una volta mi ritrovai a non avere risposte, se non l’unica di continuare a seguire il percorso, fino alla fine. Pochi giorni dopo preparai la mia auto, la caricai di un piccolo bagaglio a mano e partii, deciso finalmente a scoprire la verità dietro settimane di ricerche…
- Conclusioni:
Chris Benjamin Wright è morto. Prima di essere portato via da una grave malattia ha lavorato per diversi anni a Nickelodeon, inizialmente come semplice programmatore e poi promosso a Manager di programmazione per la rete Noggin. In ogni caso con Happy appy questo Chris non c’entrava niente e non avrebbe neanche potuto, in quanto il periodo di servizio all’interno degli uffici di Noggin non sarebbe cominciato prima del 2002, quando il programma incriminato aveva cessato ogni segno di esistenza. Queste sono tutte le informazioni che sono riuscito a ricavare parlando con alcuni dei suoi famigliari.
Ad oggi preferisco pensare che questa parentesi all’interno del caso Happy appy sia solo uno scherzo di cattivo gusto da parte di un fan del mio blog. Eppure sento che è stato tutto fin troppo strano per essere solo uno scherzo; qualcuno mi ha attirato con un’esca verso la sua trappola, mi ha usato all’interno del suo schema affinché io andassi fuori strada. Non ho il minimo sospetto di chi possa essere né cosa abbia intenzione di fare, ma chiunque esso sia voleva prendere più tempo possibile ed evitare che continuassi ad indagare sul caso. In ogni caso, D’ora in avanti starò più attento a chi potrebbe starmi spiando, ma credo che comunque, per qualche giorno, non riuscirò a stare tranquillo.