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Colui che dissero venne nascosto sotto i mari[]

Rapporto segreto MARINA MILITARE S312 Documento privato riferito agli archivi n31

- Introduzione           []

Correva ľanno 1957 quando ad Airsent, Stati uniti, avvennero strani fatti. Per spiegarli nella massima serietà imposta, chiedo di non svalutare le informazioni che, per quanto non comuni e inaudite possano sembrare, hanno la veridicità della marina militare di tutto lo stato e di ogni contea sotto il marchio giurato. I fatti che verranno di seguito riportati attestano la scomparsa di sir. Jack Aidens (1921-?) segnalata dalla stessa marina nell'anno 1958 sotto forte richiesta dei familiari ormai disperati.

Tutti gli eventi sono stati frutto di quattro pieni anni di intensi studi e ricerche sulla questione da parte dei servizi segreti di Drenton, Brooklyn, Evercity e dal dipartimento di Airsent per riformulare tutti i telegrammi e le informazioni riguardanti Aidens. Tutto è disposto cronologicamente in modo da servire un testo chiaro e comprensibile in termini di date.

Mi prendo solo un momento, col consenso del caro lettore, di aprire però una breve parentesi. Vedete, ci sono cose nel mondo, eventi possiamo dire, a cui ci si può rimanere scettici anche essendone testimoni. A volte, nel mondo, accadono cose irreali, sovrannaturali, inesistenti... cose che non hanno bisogno di spiegazioni e che non possono essere spiegate. A volte nessuno risponde a certi enigmi; accade infatti che certi misteri risultino troppo pesanti per il tanto lodevole "cervello umano". Quella notte, quell'anno, successero cose innominabili; l'arcana stranezza ebbe vita, si fece vedere... e scomparve.

Ecco, mio caro lettore, nel caso leggeste sui i giornali di un grave furto d'informazione ai danni dei servizi segreti sappiate bene, già da ora, che l'artefice è chi sta scrivendo queste righe. Mi sono inoltre preso la briga, per l'appunto, di trascrivervi a mano tutto il Rapporto segreto MARINA MILITARE S312  senza domandare nulla a nessuno. Teniate a cuore questa mia impresa; in aggiunta non vi rammaricate per la mia sorte... non mi prenderanno. So bene come il governo punisce questi crimini, ma fidatevi, nessuno mi troverà MAI.  Tutte le date che seguono sono le tracce di un percorso criminale misterioso, i reati del detenuto Jack Aidens, ovvero colui che venne nascosto sotto i mari.


Cordiali saluti, Anonimo.



                                         Il documento


Documento della marina militare sotto ordine dei servizi segreti

-Siamo stati incaricati di scrivere un resoconto sul prigioniero Aidens, Jack in seguito alle vicende del 57' avvenute ad Airsent ed al golfo di Coldsea. In seguito all'impiego fedelmente affidatoci abbiamo eseguito ricerche sulla vita di Aidens rinvenendo tra giornali, telegrammi e telefonate criptate delle informazioni che ci hanno permesso poi (con l'aiuto della CIA) di realizzare una linea del tempo sui crimini del detenuto.

  • Il seguente atto va attribuito alla categoria: esoterismo
    Realizzato da: C.N.S - dipartimento TEXAS; Airsent police; New Colony department S1; CIA settore esoterismo; Drenton's research institute; Brooklyn police department & co.
  • Elaborazione a cura di: Marina Militare Drenton-Evercity


Il seguente documento riporta tutte le notizie che abbiamo sul prigioniero Jack Aidens, scomparso in maggio 1957:


Inverno 1956, Airsent

Un uomo viene sequestrato alla piazza del Buon Consiglio dopo essere stato segnalato dai cittadini. L'uomo, a detta dei passanti, avrebbe urlato e ripetuto con ordine e costanza delle frasi in lingua bizzarra spaventandoli e aggredendone alcuni. I poliziotti arrivati al luogo indicato hanno potuto constatare loro stessi dell'accaduto e hanno preso l'uomo in custodia al dipartimento di Airsent est. L'identità dell'uomo non viene riconosciuta poiché non munito di alcun documento. Hanno provato a farlo parlare ma non ha rivelato nulla se non esclamazioni in greco e frasi in un incomprensibile tipo di gergo nordico.



Gennaio 1957, stazione di Airsent ovest

Un uomo sulla trentina viene accusato di aver aggredito e borseggiato dei pendolari alla stazione di Airsent ovest, a mezzogiorno. All'arrivo della polizia il soggetto, già noto alle forze dell'ordine per casi precedenti, si oppone all'arresto urlando in lingua sconosciuta diverse espressioni.

Un'agente riferisce di aver udito pronunciare il nome di Poseidone, antica divinità greca. Il signore, identificato come il trentaseienne inglese Jack Aidens, viene rilasciato la sera stessa dal dipartimento vista la sua ovvia infermità mentale. Di lui si sarebbe occupato l'agente Charles Smith che, a seconda del registro dell'ospedale, lo avrebbe raccomandato al manicomio di New Colony, quello situato in via Street of the Romans.

21 marzo 1957, New Colony


Un uomo identificato come il trentaseienne Jack Aidens, già noto alle forze pubbliche, viene arrestato e condannato a sessant'anni di carcere dopo aver ucciso quattro persone a New Colony, in Empire street. L'uomo, secondo gli inquirenti, sarebbe evaso dal manicomio in cui risiedeva per problemi psichiatrici e dopo aver creato scompiglio tra i passanti avrebbe raggiunto la strada munito di una pistola semi-automatica e, tra urla isteriche ed incomprensibili, aperto il fuoco su quattro cittadini; il ventiseienne Jacob Mullet, il sessantanovenne Wiliam De Cleire, la trentaduenne Emily Oblen e il diciannovenne Maltus Klent, afroamericano. Le circostanze sono ancora ignote e le intenzioni dell'assassino non sono state rese pubbliche dagli agenti.

29 marzo 1957


Aggiornamenti sulla questione di New Colony.

Secondo gli inquirenti, Jack Aidens, l'uomo responsabile della strage di lunedì scorso, avrebbe ucciso quattro persone per compiere un "sacrificio a Poseidone". Tale informazione è stata rinvenuta in un diario dell'uomo trovato in una tasca della sua giacca dove, grazie alle analisi, sono stati tradotti molti scritti greci e arabi creati dall'uomo.

In un dettaglio alquanto particolare gli scritti greci erano riportati in un dialetto dorico, più difficile da tradurre visto che quello classico e più utilizzato è il miceneo; ragion per quale sono serviti diversi giorni.

L'uomo, ora sotto custodia della polizia, aveva ovvi problemi psichiatrici gravi ed era stato da poco allontanato in manicomio.-

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Ed ecco. Queste sono le prime notizie che abbiamo su Jack Aidens, le uniche notizie pubbliche su colui che venne nascosto in mare. Ora, con cautela, riportiamo le informazioni richieste dall'Amministrazione federale. Queste informazioni sono state tenute private a tutti i cittadini con successo fino ad oggi - non è stata fatta eccezione nemmeno dei familiari che per trent'anni hanno continuato ad importunarci per ricevere informazioni su loro figlio. Gli abbiamo detto che era stato ucciso in una lite da un altro prigioniero e abbiamo consegnato false spoglie. Ora proseguiamo con il documento.

4 aprile 1957


Jack Aidens evade dalla prigione a causa di un problema di turno delle guardie impegnate in quel momento al recupero di un altro fuggitivo. Aidens lo stesso giorno uccide sette persone in Strentair ovest sotto il nome di Poseidone. Gli agenti intervengono subito sul posto e, dopo aver sparato un colpo alla gamba dell'uomo munito di una air-shoot 21, lo riportano in cella. Secondo richiesta del commissario l'uomo viene percosso ma non rivela nulla in merito all'omicidio. Continua a parlare dichiarando di voler uccidere tutti i poliziotti (minaccia alle autorità secondo l'articolo 45 del carcere) e dichiara inoltre di voler commettere altri omicidi.

9 aprile 1957


Dopo una lite costata la vita di un poliziotto da parte di Aidens, l'ispettore Mike O'Connor propone un piano per uccidere il detenuto responsabile di dodici delitti confermati. Il detenuto inoltre era stato preso di malocchio dagli agenti poiché proferiva spesso sortilegi e maledizioni nel nome di strane divinità; un sorvegliante cita come il prigioniero fosse spesso colpevole di far sparire per giorni interi alcuni oggetti o alimenti grazie ad incantesimi soprannaturali ereditati dall'oriente, quantomeno così affermava.


19 aprile 1957


Dopo aver ucciso un altro poliziotto ( Ethan de Clark) nel nome della stessa divinità gli agenti si decidono a vendicarsi pestando a sangue l'uomo. Essi sono sicuri che costituisca un pericolo per il mondo stesso oltre che per la struttura, e la propria incolumità. Si riporta inoltre il come tali caratteristiche sovrannaturali siano state spesso attribuite ad un precedente detenuto detto Ahil Jahaed, mago incantatore che venne condannato alla sedia elettrica nella stessa struttura penitenziaria.

5 maggio 1957


Jack Aidens annega quattro prigionieri portandoli al decesso. Uno dei quattro, il detenuto Druel Sackaj (nigeriano) aveva suggerito ai poliziotti il giorno prima di uccidere al più presto quell'uomo che, a sue parole, durante la notte faceva strane evocazioni attraendo curiose luci alla sua finestra di cella.

7 maggio 1957 (informazione recuperata dal diario del commissario Doyle)


Aidens deve uscire dalla struttura! Dopo altri avvenimenti anormali la sera prima aveva portato alla morte un prigioniero di un'altra cella situata centocinquanta metri di distanza da quella di Aidens. L'autopsia rivela che il ventunenne Duain Smith sia morto di annegamento, MA NON C'ERA ACQUA NELLA STANZA!

10 maggio 1957


I poliziotti accettano, dopo aver spiegato la situazione alla marina militare, di far parte di una strana collaborazione per uccidere lo stregone. Jack Aidens, secondo il piano, deve essere messo in cella sott'acqua, nel profondo dei mari. La decisione può sembrare assurda ma il tutto viene preso estremamente sul serio poiché, da quanto si è carpito in alcuni testi esoterici consigliati dalla stessa CIA per eventuali casi di stregoneria, il mago non può mai agire se immerso da capo a piedi nell'acqua. Secondo i testi magici le formule vengono disperse nell'acqua prima di arrivare alle entità nominate da chi effettua le fatture. Alcuni stregoni sono immortali, e non può esser corso un tale rischio.

11 maggio 1957


Dopo l'ennesima fattucheria di Jack Aidens nella quale l'acqua di alcune tazze era scomparsa d'improvviso davanti agli stessi occhi degli agenti dell'FBI, i servizi segreti sono d'accordo e portano in anonimo Jack Aidens sulla nave militare SK73. L'operazione, iniziata alle sei del mattino, consiste nell'abbandonare l'uomo in una cella quadrata di vetro senza alcun tipo di viveri per farlo morire sott'acqua senza avere la possibilità di effettuare malefici. Nella cella di vetro, in un angolo irraggiungibile, viene posta una telecamera acquatica della marina. Riferiamo che prima di essere immerso l'uomo esultava e danzava esclamando quelle che sono parse ai presenti parole di gioia.


11 maggio 1957, ore 17:05 / Tutte le informazioni che seguono sono state recuperate da telegrammi e/o intercettate da telefonate private militari.


La SK73 si è allontanata dalla zona non destando sospetti per quanto riguarda l'operazione. L'uomo viene sorvegliato dalla telecamera. Jack Aidens è situato a trecento quaranta piedi sotto le acque dell'Oceano Atlantico.

12 maggio 1957


La squadra della marina, in collaborazione con i poliziotti di Streetair, ha visto stamani i nastri contenenti tutta la nottata del mago. Per riassumerli in questo documento possiamo dire diverse cose; l'uomo (da quando è stato immerso) non ha fatto altro che stare seduto in un angolo. Dopo le prime esclamazioni iniziali Aidens non ha fatto null'altro, fatta eccezione di un movimento verso le due di notte nel quale l'uomo s'inginocchiava e, da quel che si riesce a capire, pregava con le mani rivolte verso il cielo. La famiglia del detenuto non sa nulla riguardo all'operazione e non gli verrà rivelato nulla nemmeno riguardo le stregonerie efettuate da quello scellerato.


12 maggio 1957, aggiornamento ore 18:00


L'uomo ha iniziato a muoversi per la cella. Sembrava calmissimo fino a quando non ha iniziato a dare pugni ad una lastra di vetro. Quel cretino forse si voleva suicidare! Rompendo il vetro (estremamente resistente) quantomeno morirebbe affogato. Potrebbe anch'essere che voglia scappare tornando a galla...purtroppo per lui non sa in che profondità lo abbiamo messo!

14 maggio 1957


Ieri nessuno ha controllato i nastri, abbiamo dato un'occhiata oggi. Tutto procede per il verso giusto; l'uomo pare inizi ad avvertire la sete.

Che morte stupida quella di avere milioni di litri d'acqua davanti agli occhi senza poterne bere neanche un sorso! In quanto agli incantesimi, come mi ha richiesto di parlarne il signor Lorns, il soggetto non dimostra l'espressione di rituali né preghiere e pare starsene sempre rannicchiato in un angolo con la faccia tra le ginocchia. Grazie al dinamo specchio però abbiamo rilevato un movimento verso le quattro di notte; pare che il soggetto si sia alzato nell'oscurità e abbia emesso un verso, o quantomeno una sorta di urlo di disperazione. Ciò lo deduciamo dall'espressione assunta dalla bocca ma non possiamo essere certi di cosa abbia pronunciato per via del fatto che la videocamera non dispone di un rilevatore acustico.


15 maggio 1957, 23:42

Il soggetto inizia a patire di disidratazione. Pare essere impazzito! Per tutto il corso della giornata, oggi era il quarto giorno di prigionia, l'uomo non ha fatto altro che urlare e sbattersi da un lato all'altro del cubo di vetro. S'inginocchiava, saltellava... insomma, pare si stia rendendo conto della fine imminente. La stranezza che mia ha fatto notare il signor. Jhonson è quella che nei primi tre giorni il detenuto pareva essere consapevole della morte, arreso a quel destino. Oggi però contro ogni aspettativa ha iniziato a dare di matto. Stamani abbiamo ripreso la SK73 e ci siamo messi in viaggio verso il golfo dove lo abbiamo lasciato.


il piano è quello di inviare alcuni nostri uomini addestrati per le immersioni a distruggere quel cubo di vetro con dei picconi in modo che non ci siano prove.

Ora però andiamo a dormire, siamo ancora sulla nave e il punto di Aidens dista ancora molte miglia. Arriveremo domani mattina. Buonanotte.


16 maggio 1957, 03:54

ATTENZIONE, ATTENZIONE! Siamo stati tutti svegliati dal colonnello Thompson che era in guardia nell'osservare la registrazione della videocamera in diretta. Il colonnello afferma di aver visto quel pazzo di Aidens pronunciare qualche incantesimo e subito, verso le 03:31, delle strane lucine si sono dirette da non si sa dove verso il cubo di vetro.

Aidens pareva parlargli, era uno spettacolo innaturale, inesistente! Il colonnello era riuscito a svegliare in tempo l'ispettore di Streetair Mike O'connor che attesta anche lui di aver visto quelle strane orbite allo schermo. Possibile sia stato un difetto del monitor, certo, o magari della videocamera... fatto sta che ci siamo svegliati comunque tutti! E poi non doveva essere inerme?


*Aggiornamento delle 05:07


Ulteriore aggiornamento, signori. Il caso di questo stregone non ci sta proprio più a cuore! L'agente di Street Air Umar Ibrahim, impegnato verso le 04:45 ad osservare lo schermo, ha notato una "mano anfibia" al di fuori del cubo di vetro sbattere ripetutamente contro la parete quasi per frantumarla. Aidens, come se avesse riconosciuto la mano, ha iniziato ad esultare e saltellare di gioia. Nell'oscurità della ripresa non si è capito tanto; ad un certo punto pare che il braccio di quella creatura sia anche entrato dentro il cubo, ma ciò dovrebbe essere impossibile visto che si sarebbe creata una crepa e sarebbe entrata dell'acqua nella struttura. Tuttavia, nulla è successo e si preferisce l'opzione più razionale; che la telecamera abbia giocato brutti scherzi forse a causa della pressione. Al tempo dell'avvistamento anche altri militari erano con l'agente Ibrahim e hanno anch'essi potuto vedere il braccio e la mano. Siamo semplicemente confusi da quello che è successo stanotte, alcuni di quelli che hanno visto le luci verso le tre stanno addirittura impazzendo.


- Sperando la notte passi presto, il vostro fidato Anthony Duncan

17 maggio 1957, ore 06:42


Siamo quasi giunti al punto dove si trova Aidens, ci troviamo un po' distanti dalle coordinate Y. Dopo quello che è successo stanotte abbiamo allarmato anche gli agenti di Streetair per avere una spiegazione; gli abbiamo chiesto se i fenomeni delle luci fossero noti già in passato e ci è stato risposto affermativamente.

Adesso l'uomo sta riposando rannichiato e steso di lato. Aspetteremo la morte di Jack Aidens per poi procedere con le immersioni.


17 maggio 1957, ore 17:40


Jack Aidens pare essere morto. Il corpo non si muove più dalle 12:13 e bisogna considerare che già in mattinata non aveva mostrato alcun movimento. E' da escludere l'ipotesi di un sonno profondo ma potrebbe comunque essere una messa in scena da parte del pazzo. Aspetteremo entro le otto di stasera e poi decideremo quando effettuare le immersioni.

*Aggiornamento delle 19:09


L'uomo si è mosso. Si è alzato ed ha iniziato a recitare dei rituali in piedi per qualche minuto dopodiché si è accasciato. Dalle sue movenze pare essere privo di forze, non supererà di certo la nottata.

In quanto alle immersioni si procederà tra poche ore; fare tale operazione durante ore diurne potrebbe risultare rischioso per la segretezza delle attività della marina. Speriamo di averlo morto entro le quattro; gli uomini si rifiutano di passare un'altra giornata a guardia di quel pazzo.


*Aggiornamento ore 00:36


L'uomo sta morendo. Si è girato sulla schiena ed ha spalancato le braccia per poi sussurrare alcune delle sue bizzarrie.


ORE 01:42


Non si muove più ed ha spalancato gli occhi. Stiamo preparando il materiale per l'immersione: due dei nostri uomini scenderanno verso la struttura, distruggeranno una parete di vetro e recupereranno la videocamera per poi fare a pezzi gli altri lati del cubo e risalire verso la base. L'operazione può dirsi conclusa con successo, ispettore.



ORE 2:50

Gli uomini sono stati calati. L'equipaggio sta assistendo l'operazione e la squadra di salvataggio con la corda (nel caso dovesse andare qualcosa storto con le bombole d'ossigeno) è già attiva. I sommozzatori sono stati muniti di caschi con torce vista l'estremità del procedimento.


ORE 3:17


Mentre gli uomini stanno scendendo, l'ispettore O'Connor lamenta di aver visto una "potente luce" dirigersi verso la cella di Aidens. A quel punto quel fottuto ifame ha APERTO GLI OCCHI e si é GIRATO VERSO LA LUCE! Pensavamo fossero i fari dei nostri sub ma invece ci hanno confermato che non sono ancora scesi ai duecento piedi!

Quel mago del cazzo dovrà morire! Se succede qualcosa ai nostri due uomini siamo pronti a prendere il sottomarino da combattimento che abbiamo nella stiva della nave, quello per le operazioni speciali.


ORE 3:32

CAZZO! ERAVAMO ALLO SCHERMO E ABBIAMO VISTO CHIARAMENTE TUTTI! LA LUCE ERA TORNATA UNA SECONDA VOLTA ED AIDENS SI ERA GIA' RIVOLTO VERSO DI ESSA COME PER COMUNICARE!

COME FA AD ESSERE VIVO DOPO CINQUE GIORNI SENZ'ACQUA? MA SOPRATTUTTO, DA DOVE CAZZO PROVIENE QUELLA FOTTUTA LUCE!

ORE 3:40

II bastardo continua a pronunciare incantesimi e qualcuno ha detto di aver visto la mano apparire. Non sappiamo cosa stia succedendo, abbiamo spedito altri quattro uomini verso la gabbia. I sommozzatori dicono di essere arrivati a circa duecentottanta piedi ma non vedono la struttura.



ORE 3:43

Piccola nota, volevo solo accennare all'ispettore di archiviare al meglio possibile il documento. Non sia mai qualcuno lo veda SIAMO FRITTI! Io, il colonnello, l'ispettore ed il supervisore stiamo agendo troppo d'istinto; abbiamo richiamato i quattro uomini spediti circa dieci minuti fa e li abbiamo fatti risalire. Il supervisore ha telefonato alcuni militari e li sta facendo arrivare in prossimità della SK73.


ORE 4:10

NO! NO! Un agente ci ha chiamati dallo schermo...COSA CAZZO HO VISTO MIKE! MIKE! SANTO DIO! LO HA LIBERATO UN MOSTRO! MIKE, ASCOLTAMI CAZZO TI GIURO LO HANNO VISTO TUTTI!


ORE 4:25

Cosa cazzo sta SUCCEDENDO! ANCHE QUEI DUE LO HANNO VISTO! SE LEGGI IL TELEGRAMMA FAI EVACUARE TUTTI DA COLDSEA E DINTORNI! TI SPIEGO DOPO


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A seguito di questo telegramma non possediamo ulteriori fonti scritte/audiovisive. La vicenda però non è ancora conclusa in quanto gli uomini a bordo dell'SK73 narrarono nei mesi seguenti, sotto giuramento, la loro versione di quella strana nottata.

Inutile rimarcare che gli eventi descritti hanno del soprannaturale ed è altrettanto vano aggiungere che gli eventi descritti dall'ispettore si rivelarono tutti perfettamente coerenti con le versioni degli altri passaggeri a bordo della nave. In sostanza, per concludere il documento, alleghiamo uno scritto ricavato da un'interrogazione all'ispettore Mike O'Connor (membro dell'equipaggio presente sull'SK73 la fatidica notte) che riporta la sua dichiarazione in continuazione a ciò che avvenne dopo le ore 4:25 (ultimo telegramma disponibile) in modo da far procedere la storia:

                                La dichiarazione


*Documento trascritto da un interrogatorio effettuato alla stazione di polizia di Airsent, est. Le parti contrassegnate con il simbolo asterisco * indicano un interruzione oppure delle parole risultate incomprensibili che il dattilografo non è riuscito a trascrivere.


"Erano le tre e mezza, come ho specificato prima, quando iniziammo a vedere una strana luce sul monitor. Eravamo quasi tutti incollati allo schermo, ovvio qualcuno mancava. Se vi devo descrivere la luce a parer mio potrei fare un esempio di una sfera luminosa. Non capivamo bene cosa fosse; immaginatevi un puntino luminoso * stava proprio al di fuori della gabbia, sì.


Interrogatore: Signor O'Connor, ci è stato riferito in altri interrogatori presieduti da alcuni membri della marina militare presenti sulla nave, che dopo l'avvistamento di quella luce (tra l'altro scomparsa poi nel nulla) il detenuto iniziò ad esprimere altri sortilegi. Può confermare?

Ehm...sono stato al corrente di questa versione ma non posso confermare in quanto, in quel preciso momento, mi ero allontanato dallo schermo per cercare di entrare in contatto con i due sub tramite un sistema di radiofrequenza. Vi posso solo dire che non feci neppure caso a ciò che dissero gli uomini vicino allo schermo quindi non posso proprio aprire bocca su questo.


Interrogatore: Molto bene. Signore, come già anticipato all'inizio del colloquio, le chiedo ora di farci un riassunto secondo la sua versione dei fatti. Ci teniamo che non aggiunga elementi presi o ispirati da altri adattamenti dei colleghi, grazie.


Certo. Devo partire dall'inizio?

Interrogatore: Non c'è bisogno; i fatti dall'inizio operations fino alle tre e mezza sono molto chiari. Ci parli di ciò che avvenne dopo la temporanea apparizione.


Va bene. Ve ne parlerò in mio scontento, penso che sappiate quanto ci abbia traumatizzato quell'esperienza ma a quanto pare volete sempre delle spiegazioni, eh? Razza di...uhm...meglio che non parli.

Allora, lo ripeto l'ennesima volta, dopo la luce delle tre eravamo sempre tutti a bordo assieme ad alcuni dei sommozzatori, poiché, dopo la luce, avevamo paura che potesse accadere qualcosa anche a loro.

Interrogatore: Perchè non avete richiamato anche gli altri due uomini?



Senta, ve lo stiamo ripetendo da settimane. I due sub erano scesi già verso le tre meno un quarto ed erano arrivati a circa duecentosettanta piedi! Vi prego, non ci accusate di cose di cui non abbiamo colpa e non ci affidate responsabilità che in quel momento non avremo neanche potuto prevedere. Gli uomini erano scesi troppo e non immaginavamo che nulla di tutto ciò sarebbe avvenuto!

Dunque, continuando il mio resoconto * sì,esatto, molti uomini stavano guardando il monitor verso quell'orario. Il telegramma  che poi vi arrivò ve lo posso spiegare; verso le tre e cinquanta io stavo scendendo verso i macchinari con sir. Ulnhem per effettuare un controllo pre-ritorno quando qualcuno cacció un urlo fortissimo.

Praticamente, da quello che riuscii a capire successivamente tornando di sopra, ci spiegarono tra singhiozzi e balbettii che allo schermo si notavano strani fenomeni... per intenderci, ci parlavano di strani movimenti visti al di fuori della cella di vetro, come di un "grosso pesce da forme quasi umane" che si aggirava attorno al cubo. Poi, dopo qualche minuto in cui cercavamo di captare qualcosa allo schermo senza però riuscirci, qualcuno urlò cose simili a "É un mostro! UN FOTTUTO MOSTRO!" mentre altri parlavano di sirene e si era creata una confusione generale nella quale non si riusciva a capire cosa fosse l'essere che s'aggirava attorno alla base.


Inizialmente pensavo che, a causa della nottataccia, in molti stessero vaneggiando scambiando una sirena per uno squalo o per un dugongo. Dopo qualche minuto, riuscii a vedere anche io allo schermo ed ebbi da ridire con tutti spiegando che spesso alcuni mammiferi potevano essere confusi con eventuali forme umane e che, a causa dell'oscurità data dalla telecamera poiché era notte, si erano sbagliati anche loro. In molti mi credettero ma altri balbettarono che erano sicuri di aver visto una sirena. Dopo aver calmato l'equipaggio ci allontanammo tutti dallo schermo per dispergerci nelle varie stanze in modo tale da preparare la nave per il ritorno (secondo il piano dovevamo fare ritorno ad un'altro porto per non dare sospetti) e non ricordo precisamente che orario fosse.


Non vi so dire quanto passò, ma ad un tratto una guardia iniziò a trarre l'attenzione di tutti con ulteriori esclamazioni ed urli pieni di terrore. Ovviamente, senza neanche fare caso a cosa blaterasse, all'udire quel tono tutti si recarono verso la stanza di controllo per capire cosa stesse accadendo sul monitor. Io, che feci una corsa dalla dispensa alla sala di controllo (una distanza che mi richiese circa trenta secondi di intera corsa), arrivai per ultimo ma riuscii comunque a vedere.

E ciò che vidi fu il terrore, il mistero, l'arcano mondo antico.  Il mondo che ci veniva raccontato con leggende; vecchie storie perse in manoscritti in foreste millenarie dove un tempo risiedevano centauri e dei. Un mondo nascosto, magistrale. Quella notte mi rimarrà impressa nel profondo del cuore; nella tenebra di ogni battito che esalerá la mia macchina vitale verrà ricordato con egro rispetto ed alto timore quell'essere, quella creatura. Di fatti quando il terrore scese in terra, quando il segreto dei mari nascosto da migliaia di anni che aveva fatto zittire pesci e uomini si presentò nella sua terribile forma... noi non eravamo pronti.

Vedendo lo schermo il guardiano che ci aveva richiamati si era accorto che attorno alla gabbia di vetro girava un essere indescrivibile, epico. Quello che ci fece osservare era chiaro; stavolta non era come la creatura apparsa in precedenza (quella che avevo segnalato come un dugongo), stavolta in effetti anch'io avevo visto un essere innaturale, un abitante dei cieli; arcano dio dimenticato padrone di leggi naturali impensabili anche da re leggendari e dai più bravi stregoni. Colui che riuscimmo a vedere; o meglio... ciò che vedemmo in quel rettangolo di vetro fu il dio Poseidone. E ve lo giuro anche io, come hanno fatto tutti gli altri miei compagni; vidi con questo mio occhio quell'essere *, mostro primordiale, guardiano dei mari profondi. Pareva essere un anziano signore ancora molto vigoroso: da quello che vedemmo aveva una barba lunga che si muoveva nell'acqua, un tridente luminoso in mano ed altri dettagli che in quei frangenti di tempo e di stupore non furono chiari a nessuno. *alla vista di quella cosa nessuno proferì parola tanto fu lo stupore; osservavamo lo schermo fin quando accadde il mistero, il nascosto miracolo della sparizione di sir.Jack Aidens. Dovevano essere passati circa venti secondi da quando avevamo visto Poseidone che nel resto del tempo si era come mimetizzato tra le acque. Non riuscivamo a capire molto di cosa stesse accadendo li sotto; Aidens era prostrato per terra in una sorta di lode disgraziata e si era come avvicinato ad una parete. Il mare pareva essere diventato un luogo astrale; un posto pieno di una presenza ermetica ed inesplicabile della quale sotto di noi  percepivamo qualcosa di grande abitare le acque. La sensazione di sgomento che provavo e di incredibile stranezza sarebbe difficile da descrivere anche dal romanziere dei romanzieri.

Dunque, per il resoconto, passarono circa venti secondi che si verificò l'ogetto di questo interrogatorio. Aidens da come vi ho detto pareva essere prostato a terra quando ad un tratto vedemmo lo scettro d'oro posizionarsi verso il vetro e subito Aidens si alzò, sulle ginocchia. Fu una scena di qualche millisecondo. Da quello che vedemmo Poseidone (o qualunque creatura marina potesse essere quella) ruppe la parete di vetro e vi tirò subito il suo fedele da dentro facendolo scomparire immediatamente dalla visuale della telecamera.

Alcuni militari d'occhio attento dissero che, prima di essere evaso aiutato da quel mostro, il prigioniero avesse cambiato unità, forma. Trasformato in anfibio, in una rana umana; longevo e maledetto, pieno di squame, verdastro come colori di stagni abbandonati dalla guerra del mondo primordiale. Io non voglio immischiarmi in nessuna di queste faccende, non voglio parlarne con nessuno come sapete; qualche giorno fa mi hanno riferito che della loro fuga anche i due sommozzatore ne hanno intravisto qualcosa; raccontano di aver avvistato due creature infernali nuotare e scappare da quei mari.

Noi, dalla nave, vedemmo la testa di quel vecchio... Poseidone... ecco, uscire fuori dall'acqua nuotando a mare aperto.

SR144

Immagine satellitare, avvistamento