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Creepypasta - Croak

Racconto di "Mr. Empee Creepy"



Ciao a tutti ragazzi, apro questo blog perché vorrei parlavi di un fatto che mi successe nell'infanzia, attualmente abito a Tolosa in Francia ma non è stato sempre così, sono nata a Skarzysko-Kamienna, una piccola cittadina polacca senza infamia e senza lode, uno di quei posti che sembra dirti: "Impara a parlare qui ma usa quelle parole altrove".

Non mi è mai piaciuta, mi sentivo come un criceto su una ruota che gira e gira fino a perdere la condizione del tempo. Ora specificato questo immagino che non sia difficile capire perché mi sia trasferita, in realtà il motivo è un altro e dobbiamo tornare a quando avevo 9 anni per farvi luce.

Tutto iniziò una mattina piovosa quando uscendo da scuola, vidi una ragazzina con un impermeabile rosso e un cappellino di lana bianco giocare con una ranocchia, sul momento la scena mi parve abbastanza insolita, tanto che incuriosita mi avvicinai per cercare di scorgere qualcosa in più, la bambina mi notò e al posto di andarsene o guardarmi male (sapete in quelle zone montanare non sono molto amichevoli con gli estranei) mi fece cenno con la testa di avvicinarmi, a quanto pare la rana non la pensava come lei e appena mi trovai a pochi passi di distanza questa scappo in tutta fretta dentro un cespuglio al lato del marciapiede. La bambina con non curanza verso l'animale si girò verso di me e si presentò: "Mi chiamo Dominika, tu chi sei?", allora anche io mi presentai (accontentatevi del Nickname) e in maniera molto naturale facemmo amicizia iniziando a vederci tutti i giorni doposcuola per quei pochi minuti che precedevano il venirmi a prendere dei miei genitori.

Il nostro rapporto si strinse sempre di più e un giorno voletti invitarla a pranzo da me, solo che i suoi genitori passavano a prenderla sempre molto tardi e quindi non c'era modo che i miei potessero chiedegli il permesso, così una mattina mi feci lasciare il numero di telefono della sua abitazione, in questo modo i miei genitori parlarono per telefono con i suoi e riuscimmo a metterci d'accordo. Dopo pranzo andammo nella mia cameretta e lì giocammo con il computer, notai un peculiare talento nei giochi che si basano sulla prontezza di riflessi, pensai che era proprio una bambina intelligente e fui contenta di averla come amica.

Qualche settimana dopo a scuola la maestra le parlò e le disse che voleva interloquire con i suoi genitori per informarli sull'andamento scolastico, non che ci fosse nulla che non andava sia chiaro, ma giusto a scopo informativo poiché non li aveva mai visti e desiderava parlarvi. Dominika disse che non c'era problema e nella stessa mattinata mi invitò a pranzo per il giorno stesso, i miei genitori stranamente acconsentirono senza fare troppe domande e ci ritrovammo nel doposcuola da sole alla fermata dell'autobus poiché Dominika, diceva che per degli impegni sua madre non sarebbe potuta passarla a prendere quel giorno. Quando l'autobus arrivò, salimmo e notai come l'autista fissava la mia amica, con uno sguardo rassegnato come se la vedesse molto spesso, indubbiamente era insolito che delle bambine di 9 anni prendessero i mezzi pubblici da sole e questo sembrava preoccuparlo, o forse ero semplicemente io che in presenza di un'esperienza nuova mi facevo troppi problemi. Non finì di pensare alla faccenda che 10 minuti dopo esserci sedute dovevamo già scendere, eravamo arrivate.




Mi trovai davanti una villetta a due piani abbastanza piccola della zona residenziale, inaspettatamente la porta era aperta. Entrammo e Dominika alzando la voce rivolta alle scale del piano superiore disse: 

"SONO A CASA! E C'E' ANCHE ****** PER PRANZO!"

Dal piano di sopra si sentì la voce della madre, ora, non ricordo il dialogo alla lettera ma disse che aveva lasciato la porta aperta perché stava portando cianfrusaglie nel cassonetto sulla via, che era contenta della mia presenza e che il pranzo era in cucina.  Mi parve una donna che puntava molto sul pratico, anche se il "mi parve" è un modo di dire considerando che non si è neanche affacciata.

Arrivate in cucina notai immediatamente un pentolone con una zuppa di pomodoro che avrebbe potuto sfamare un'intera famiglia, effettivamente il suo scopo doveva essere quello visto che la madre di Dominika non era minimante infastidita dal fatto che ci fosse un ospite per pranzo senza preavviso, quindi mangiammo e salimmo le scale fino alla sua stanza. Ricordo che anche lì giocammo al computer, mi sentivo giustificata nel non fare i compiti visto che anche la mia amica, così brava a scuola, stava deliberatamente ignorando i moniti della mattinata appena trascorsa, tutto quel discorso sulle responsabilità che ha fatto la maestra, come se fare un problema di matematica ti rendesse una persona migliore, con il senno di poi ho capito che è inutile fare questi discorsi ad una persona che ha dedicato tutta la vita allo studio, ma all'epoca andavo in quarta elementare, ed ero anche fin troppo intelligente per la mia età.

Dopo circa un'ora la zuppa iniziava a farsi sentire, ho chiesto a Dominika dove fosse il bagno e disse alla fine del corridoio, voleva anche accompagnarmi ma diamine non ho bisogno della babysitter per fare qualche metro in linea retta. Così sono uscita dalla stanza, ho attraversato il corridoio passando davanti la stanza di sua madre, dove vidi la sua ombra dalla quale potei capire che stava stirando e prosegui verso la porta del bagno aprendola, fu in quel momento che per la prima volta senti un rumore ... 

" "

Era strano, una specie di rigurgito compresso, non riuscì ad identificarlo in nulla che conoscevo, per questo il mio cervello lo ignorò e mi dedicai ad attività più consone ad un gabinetto.

Lavatami le mani uscì e mi resi conto che in casa era piombato un silenzio angosciante, adesso a distanza di anni conosco le parole per descrivere quello che ho provato ma all'ora mi sembrava solo sbagliato ed insolito. Percorrendo il corridoio passai nuovamente davanti alla camera dei genitori di Dominika. Stavolta era completamente buia con la porta aperta, immediatamente la curiosità salì in me e decisi di mettere dentro solo la testa per dare un'occhiata, naturalmente non vedevo nulla in quel modo quindi entrai nonostante sentissi un odore fetido,  fu all'ora che sentì un fruscio ed aguzzando meglio la vista lo vidi, tutt'ora non so descriverlo ma ringrazio che fosse buio.




Una creatura enorme giaceva ferma immobile davanti a me occupando metà della stanza, la forma era indefinita,  sembrava un blob ed emanava un odore nauseabondo, non so come non urlai, indietreggiai lentamente fino a tornare alla porta quando sentii di nuovo quello strano rumore. 

" "


ERA IL SUO VERSO!

In preda al panico feci per correre via ma in quel momento la creatura aprì gli occhi, due enormi fari arancioni con delle pupille di un nero così intenso da sembrare il nulla cosmico. Mi guardò, ero pietrificata, dov'ero? Cosa stava succendo?! Cosa avevo davanti?! Dov'era Dominika?!!

Il mio stato di paralisi durò pochi secondi perché la creatura tentò di attaccarmi. Sobbalzai all'indietro fuori dalla stanza, la scarsa luce del corridoio illuminò un'enorme zampa da rana grande quanto me che dopo l'attacco fallito si ritirava nell'oscurità. Scappai più veloce che potevo giù dalle scale, non sapevo se "la cosa" mi stesse seguendo ma vista la stazza sicuramente me ne sarei accorta.

Arrivai giù, aprii la porta e mi precipitai in strada, girandomi guardai la seconda cosa che più mi scioccò quel giorno, la casa era vistosamente abbandonata e disabitata, non capì più nulla e svenni.




Mi sono svegliata qualche ora dopo in ospedale, inutile spiegarvi perché o come.

Vi starete chiedendo perché racconto tutto questo, perché oggi, perché su un blog e non in qualche trasmissione televisiva. Innanzitutto so che molti di voi, sennon la totalità, in questo momento penseranno che io sia pazza o una truffatrice, al limite una ragazza con tanta immaginazione. Quasi nessuno mi crederà, come i medici e i miei genitori che non hanno la minima idea di cosa sia successo, di dove sia finita Dominika (che da quel momento è scomparsa), ma ritengono di sapere con certezza quello che non è successo. Per questo non voglio andare in TV o metterci la faccia, essere derisa dal mondo non rientra nei miei progetti.

Ma quindi perché proprio ora racconto la vicenda? Dopo essere scappata il più lontano possibile da quel posto, ad anni di distanza sono 3 notti di fila che sento quel verso dall'appartamente di fianco al mio, lo sento dall'altra parte del muro quando mi sdraio a letto. Lo sento ogni giorno più vicino, come se la creatura guardasse il muro con i suoi enormi occhi arancioni sapendo che sono lì dietro, l'appartamento in questione è disabitato così come quello sottostante, in più siamo all'ultimo piano e quello è l'ultimo sul lato esterno, insomma sono l'unica a sentire. Se qualcuno, chiunque di voi ha avuto un'esperienza simile lo prego di rispondermi, è impossibile che nel mondo nessuno sappia nulla, ho paura, questa notte andrò a dormire in albergo, domani tornerò qui e aggiornerò il post sperando che qualcuno abbia risposto, a domani. 

Tolosa, Francia, 2 Novembre 2009.

Croak
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