Creepypasta Italia Wiki
Creepypasta Italia Wiki

Salve. Oggi voglio raccontarvi un fatto accadutomi qualche settimana fa. Non tanto tempo fa, a dire il vero.

Inizio col dirvi che il mio nome è Edwin, e sono un pescatore. Vivo in un isola di trecento abitanti, isolata dal resto del mondo. Se pensate che sia la classica tetra e spaventosa isola come quella dei film horror, vi sbagliate di grosso: è illuminata dal sole e il mare è di un' acqua cristallina che farebbe quasi invidia alle Maldive. Non vi dirò la posizione dell' isola, né tanto meno il suo nome, onde evitare problemi.

Tornando a noi, tutto iniziò mentre pescavo.

Ero sulla mia barca insieme a un mio collega, che chiamerò "P". Io e P avevamo iniziato a pescare da mezz' ora, senza trovare niente, motivo per il quale sia io che P eravamo alquanto nervosi.

"Sembra che non ci sia niente, qui" mi disse. "Andiamo a cercare altrove".

Annuii e misi in moto la nave, dirigendomi più in là. Pessima mossa. La nave sbatté contro qualcosa in maniera così forte che per un attimo pensai si fosse rotta.

"Ma che è successo?!"

Spostai la barca dalla sua posizione e guardai sotto, per capire cosa avessimo colpito. Quando lo scoprii, rimasi sbalordito.

Sotto di noi si trovava uno scoglio che sembrava alto centinaia di metri. Non sto scherzando. Iniziava dal fondo e arrivava in superficie. Non era questa la cosa più sorprendente (o spaventosa?), però. Sopra quella piccola parte di scoglio si trovava un uomo ferito, probabilmente da noi.

Già.

Vedendo il suo stato, lo portammo sulla barca e ci dirigemmo verso l' isola, intenti a portarlo all' ospedale per guarirlo.

"Come ci era finito lì?" mi chiese P.

"Boh" risposi "magari si era perso in mare e, per non morire, si era aggrappato a quello scoglio".

Quando arrivammo all' ospedale, spiegammo tutto ciò che era successo. I medici, naturalmente, non ci credettero molto, ma non era importante.

L' importante era salvare l' uomo.

Gli misero la maschera per l' ossigeno alla bocca e lo condussero in un reparto. Quando l' uomo si svegliò, la prima cosa che disse fu:

"Cthulhu!"

Rimasi sbalordito da quella parola. Cosa poteva mai significare? A quale lingua apparteneva? Era forse un nome? Non lo sapevo.

Passarono i giorni, e tutto andava come sempre: prendevo la barca, cercavo pesci e, a lavoro terminato, mi riposavo. Eppure...c' era qualcosa che non andava.

Riflettei a lungo su cosa potesse mai essere, arrivando a disperarmi. Lo so, è sciocco, ma era così che stavano le cose. Iniziai persino a bere. Alla fine, capii cos' era che mi dava fastidio: quell' ambiguo e strano nome.

Cthulhu.

Cosa significava? Perché quell' uomo l' aveva pronunciato? Queste domande mi attanagliavano la testa. Decisi di chiedere all' uomo, ma era ancora in condizioni troppo gravi per rispondere. Scelsi, così, di tornare al luogo dove io e P l' avevamo trovato.

Mi recai al porto, presi le chiavi dalla tasca e salii sulla barca. Quando arrivai, scoprii con grandissima sorpresa che lo scoglio non c' era più.

Era sparito.

In compenso, si trovavano carcasse di pesci morti, e l' acqua era colorata di un liquido cremisi. Mi vennero i brividi a pensare che quello scoglio poteva trattarsi di un gigantesco "mostro marino" addormentato. Ma era veramente un mostro marino?

La mia mente razionale scacciò via quell' ipotesi che per un momento si era così tanto insidiata in me e cercò una più verosimile. Arrivai alla conclusione che doveva trattarsi del relitto di una nave mezza affondata che poi è sprofondata totalmente. E i pesci? Potevano benissimo essere morti per via dei fulmini della tempesta avvenuta il giorno prima.

Mi convinsi che doveva essere andata così e tornai al porto, senza farmi domande, anche perché in quei giorni me ne ero fatte troppe.

Passarono le settimane, e ancora mi chiedevo cosa significasse quel nome. Ma poi, ero sicuro che fosse un nome? Per quel che ne sapevo, poteva pure trattarsi di un aggettivo, di un verbo ecc.

Andai in biblioteca. Quando entrai, il proprietario disse: "Hey, Edwin! Da quanto tempo che non entri più qui dentro! Cosa cerchi?". Risposi che cercavo un vocabolario delle lingue presenti nelle "zone intorno a noi". Lui disse di sì e mi diede un librone.

Mi sedetti su una sedia, lontano da occhi indiscreti, e iniziai a leggere. Trovai tantissime parole strane e bizzarre, ma non trovai "Cthulhu".

Cominciai ad arrabbiarmi.

Stavo per buttare il libro, ma mi fermai in tempo per evitare una figuraccia. Misi il libro su uno scaffale e me ne andai, con più domande che risposte.

Quella sera, feci un incubo.

Mi trovavo sulla mia barca, in mezzo al Mare in tempesta. Tutto intorno a me era agitato, compreso io. Fulmini e saette squarciavano il cielo, mentre il terrificante quanto potente rumore dei tuoni mi entrava nella testa. L' incubo era così reale.

In mezzo a tutto quel caos, udii una voce. Più che una voce, dei sussurri. Dicevano cose che non potevo capire, dato che erano dette in una lingua incomprensibile e quasi diabolica.

Mi tappai le orecchie con le mani, per non sentirli più. In quel momento, un essere blasfemo sbucò fuori dalle onde. Inizialmente, a causa del buio, non riuscivo a capire quale fossa la sua forma precisa. L' unica cosa che vedevo erano un paio di ali e dei mostruosi tentacoli giganti, accompagnati da versi che metterebbero paura persino al Diavolo.

Un fulmine mi rivelò la sua forma.

Un abominio venuto dal più profondo degli Inferi, dall' aspetto di una creatura antropomorfa, con la pelle squamosa, delle ali e la testa di un polipo.

In quel preciso istante, mi svegliai.

Spossato, controllai l' ora. Erano le otto e un quarto, orario in cui mi sarei dovuto recare al porto. In tutta fretta, alzai le persiane, e il sole mattutino mi arrivò sul volto. Mi vestii, presi qualcosa dalla mensola del cibo, presi le chiavi di casa e uscii.

Arrivato al porto, vidi un vecchio piangere inginocchiato. Incuriosito, mi avvicinai a lui. Quando lo feci, vidi che tra le braccia teneva qualcosa. Qualcosa di rosso.

"Che succede, buon uomo?" domandai.

Il vecchio si girò verso di me, con gli occhi in lacrime, e mi fece vedere cosa teneva. Quando lo vidi, un brivido mi salì lungo la schiena.

In mano, teneva la testa di un cane sanguinante, senza il resto del corpo. La cosa più strana era lo strano simbolo che aveva in fronte. Era un cerchio, con al centro una strana figura. Deglutii quando notai che era la stessa del mio incubo.

"I-Il mio Fluffy" sibilò.

Chiamai la polizia, che venne subito. Quando il capo della polizia vide il cane e il simbolo, disse: "Mi dispiace per il suo cane, signore. Doveva amarlo molto. A giudicare dalle sue condizioni e dal simbolo, direi che può essere stata tranquillamente un qualche tipo di setta, il che non va bene, dato che, a vedere il cane, si capisce che è pericolosa. Può seguirci in centrale e dirci dov' era stato Fluffy l' ultima volta? Se si tratta davvero di una setta, forse potrebbe aiutarci a scovarla".

L' uomo, ancora in lacrime, fece di sì con la testa e se ne andò con i poliziotti. Io restai da solo, con mille domande.

Tornato a casa, mi misi a dormire, davvero stanco. Mi svegliai nel mezzo della notte, udendo una voce. Era una voce strana, più robotica che umana.

"C-Chi sei?!"

Per un minuto, non ebbi risposta. Quando arrivò, non era una frase.

"Ahahahaha"

Le risate continuarono per un quarto d' ora, mentre tenevo le mani sulle orecchie, come nell' incubo. Quando finì, mi rilassai, osservando la luna dalla finestra.

Purtroppo , non era finita per me.

Le voci continuarono a tormentarmi sempre di più la notte, cosa che mi portò ad assumere vari sonniferi e droghe. A ciò si aggiunse anche la mia disperata ricerca del significato della parola Cthulhu, senza trovarlo.

Arrivai alla conclusione che l' unico modo per conoscerlo era interrogare l' uomo che io e P avevamo salvato.

Giunsi all' ospedale e chiesi di visitare l' uomo. Mi condussero nella sala dove costui si trovava, steso sul letto e con l' espressione simile a quella di un morto. Mi sedetti accanto a lui.

"Hey?"

Mi fissò.

"Vorrei sapere cosa significa la parola Cthulhu. Vedi, mi sta tormentando da troppo tempo, e vorrei sapere che significa. Mi rivolgo a te perché dato che l' hai detta quando ti sei svegliato, penso che ne conosci il significato".

Iniziò a piangere.

"V-Vuoi s-sapere che sign-gnifica? Dovrei s-spiegartelo dopo che per questa p-parola ho sof-sofferto tanto?" disse.

Sentendomi un po' in colpa, annuii.

"C-Cthulhu è un essere immondo, venuto da una dimensione oltre la nostra. Lui è cattivo, molto, così come i suoi simili"

"Chi sono i suoi simili?"

"I Grandi Antichi, creature malvagie e indifferenti alla vita. Cthulhu è uno dei più forti. Distruggerebbe volentieri l' umanità, ma non può farlo, dato che è addormentato nell' antica città di R' Iyeh, nel profondo degli abissi. Egli, però, ha la capacità di parlare agli uomini tramite i sogni e di far sentire la sua voce a essi"

Ripensai alle voci e a quell' incubo.

"Grazie a questa capacità, ha creato un suo culto, che attende il momento di svegliarlo tramite arcane orribbili formule. Quel momento è iniziato"

"Cosa?"

"Lei cosa pensa che fosse quello strano scoglio ove mi ha trovato? Un simile di Cthulhu venuto qui richiamato dai perfidi incantesimi fatti dagli appartenenti al culto. E il cane? Un sacrificio, ovvio"

Cominciò a tossire. Prima non tossiva tanto, poi iniziò a sputare sangue. Chiamai il personale per aiutare l' uomo. Provarono di tutto, ma non riuscirono a fermare il sangue. Se ripenso al fatto che morì dopo avermi rivelato di Cthulhu, mi vengono i brividi.

Una volta tornato a casa, mi chiesi se ciò che quell' uomo mi aveva raccontato fosse vero. Esisteva veramente un essere proveniente da un altra dimensione residente negli abissi, o era tutto frutto di un semplice delirio?

Scelsi la seconda opzione.

Col passare del tempo, dal mare iniziò a venire uno strano odore. Un odore di marcio e morte allo stesso tempo.

Sempre più pesci venivano trovati morti nel Mare, e sempre più comparivano nubi nere all' orizzonte. Il carattere della gente iniziò a mutare: mentre prima la maggior parte della popolazione era aperta, adesso quasi tutti erano diventati chiusi.Alcuni cominciarono persino a rubare e a far del male ad altre persone. Insomma, sembrava la fine del mondo.

In quanto a me, le voci continuavano sempre più ad aumentare. Arrivai al punto che tenevo sempre con me una scorta di sonniferi, anche se ormai era stato quasi del tutto sostituito dalla birra.

Un giorno, non potendone più, decisi di ritornare sulla barca. Il clima non era dei migliori, certo, ma volevo comunque farlo.

Mi diressi al porto e slegai la corda che teneva ferma la barca. Prima di salpare, osservai la terraferma e la mia città, dato che forse sarebbe stata l' ultima volta che l' avrei vista.

Il Mare ruggiva, ma non mi importava. Dopo aver navigato per parecchio tempo, giunsi al punto dove tutto aveva avuto inizio. Dove io e P avevamo trovato l' uomo.

Fu in quel momento che lo udii.

Un rumore proveniente dal fondale.

Nel cielo, iniziarono a manifestarsi i fulmini, mentre le onde sbattevano tra di loro. Mi ricordai terrorizzato dell' incubo dove mi trovavo nella stessa situazione.

Dal Mare, si innalzò una figura. Come nel mio incubo, non riuscivo a vederla del tutto, ma solo i suoi tentacoli e le sue ali. Un lampo mi permise di "ammirarlo" in tutta la sua blasfemia, sempre come nell' incubo.

La creatura mi osservò, con i suoi terrificanti occhi. Rimasi immobile dal terrore. L' essere avanzò verso la terra, mentre io potevo solo osservare.

In cuor mio, speravo che non raggiungesse l' isola, ma così non fu. Con un solo colpo di tentacolo, distrusse un promontorio e il faro che c' era su esso. Poi, distrusse la casa del sindaco.

Avrebbe continuato, ma si fermò. Chiuse lentamente gli occhi e si gettò nel Mare, creando un onda che, per fortuna, scomparve subito. Il cielo tornò ad essere azzurro, e i gabbiani tornarono. Ci misi un po' a capire che tutto era finito.

Al giorno d' oggi, non so ancora cosa fosse successo. Era forse Cthulhu quella creatura? E se sì, perché era tornata nelle profondità del Mare? Non doveva rimanere sveglio? E' possibile che qualcosa sia andato storto? Onestamente, non lo so.

A volte mi ricapita di sentire quelle voci. Dapprima sono incomprensibili, poi iniziano a farsi sempre più nitide e terrificanti. Tutte, però, dicono una sola cosa.

"Risveglia Cthulhu"