Creepypasta Italia Wiki
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Ho due figli.

Sono meravigliosi. Uno di loro è un avventuroso maschietto di quattro anni che conosce già il rispetto, a differenza dei suoi coetanei. L’altra è una femminuccia molto affettuosa che ancora farfuglia e fa versi, ma in fondo ha solo sei mesi. Insieme, sono una fonte traboccante di amore e affetto per me e mio marito. Vogliamo insegnare loro ad essere la versione migliore di loro in questo mondo. Noi faremo crescere e germogliare la curiosità e l’intelligenza.

Alcuni genitori si rifiutano di spiegare le cose ai propri figli. Impartiscono loro ordini e si aspettano che loro si adeguino e obbediscano senza alcuna giustificazione: “Perché lo dico io!”

Alcuni non vogliono spiegare i fenomeni che accadono attorno a loro. “Perché è così e basta. Basta fare domande, non preoccuparti!”

Credo solo che questo tipo di genitori non voglia affaticarsi a pensare troppo. Fanno sì che i loro figli crescano ignari della realtà che li circonda, proprio come loro. Noi vogliamo invece che la interroghino, la analizzino, si scontrino con essa e che giungano alle loro conclusioni. La maggior parte degli adulti sottovaluta la capacità di comprensione dei bambini. Noi, però, non siamo così. Siamo migliori di loro.

Abbiamo due figli, e li renderemo meravigliosi.

Quando il nostro primogenito chiede, “Mamma, papà, perché buttate via la lasagna dell’altro giorno?,” noi non rispondiamo con, “Perché non è buona.” Cosa imparano? Certamente nostro figlio ci ama e si fida di noi come suoi genitori e accetterebbe una risposta simile, tuttavia non vogliamo che ci segua ciecamente per sempre; lui e sua sorella saranno coloro che si prenderanno cura di noi quando, con l’avanzare dell’età, noi perderemo la nostra apertura mentale. Gli anziani possono essere davvero testardi.

Quindi, anziché fornirgli una banale risposta, poniamo la lasagna in un contenitore trasparente della Tapperware e non la buttiamo immediatamente. Dopo un paio di giorni, gli avanzi iniziano a marcire e lasciamo loro analizzare quei resti. “Ew! Ecco perché buttate via gli avanzi! Diventano cattivi!” proprio così. È così intelligente. Stiamo facendo un fantastico lavoro come genitori.

Abbiamo due figli, e cresceranno perfetti.

Come la maggior parte dei genitori sa, i bambini sono creature davvero curiose. Un giorno non ha abbastanza ore per svolgere un esperimento per ogni domanda che il nostro bimbo ha. Quindi, proviamo a indirizzarlo sulla via di un pensiero critico. Quando ci chiede il perché di qualcosa, gliela rigiriamo: perché tu pensi sia così? Inizia così a ponderare e meditare per poi giungere ad alcune conclusioni personali. di solito ha bisogno di una spinta e di qualche indizio nella direzione corretta.

Una notte, ci chiamò dalla sua camera mentre stavo ponendo nella culla la più piccola.

“MAMMA! PAPÀ! Ho sentito qualcosa nel mio armadio! Cos’è?”

Mio marito ridacchiò un po’ mentre giungevamo in suo soccorso. “Allora, tesoro, cosa pensi fosse?”

“Credo sia un mostro! O un fantasma, venuto a portarmi via.”

“Hai mai visto prima un mostro o un fantasma? Hai sentito parlare di loro al telegiornale?”

“Beh… no. Li sento nelle storie degli altri bambini, ma non li ho mai visti.” Il nostro piccolo si mise a meditare su altre possibilità. “Forse è stato un animale?”

Rispetto ad una creatura soprannaturale, quello era molto più plausibile. Stava andando nella direzione giusta. Prendemmo parte alla sua investigazione. “Tesoro, qui siamo in un posto sicuro, giusto?” Il piccolo detective fu d’accordo con me. “Perché non controlliamo cos’è stato?”

Nervoso, scivolò fuori dalle coperte e camminò silenziosamente verso l’armadio. Esso aveva una porta scorrevole; all’interno teniamo appesi i suoi vestiti, mentre in basso c’è un piccolo tavolino con degli attrezzi da disegno. Dei pastelli dovevano essersi trovati in bilico sul bordo del tavolino e, alla fine, la gravità aveva avuto la meglio su di loro. C’era un arcobaleno di pastelli a cera sparsi sul pavimento e avevano lasciato delle leggere tracce di colore sulla porta bianca dell’armadio. Come ci aspettavamo, il nostro intelligente ometto giunse alla stessa nostra conclusione, ma da solo. Avrebbe un giorno spianato la strada a sua sorella alla stessa maniera.

Abbiamo due figli, ed essenzialmente sono già brillanti.

In un’altra occasione, ci chiese: “Perché a volte mi escono delle bollicine sul braccio?” Abbiamo cercato di fargli dedurre il motivo basandosi su quando fosse accaduto. “Beh, di solito succede quando sto seduto fermo e ho freddo. Ma perché il mio corpo fa così?”

Poiché non avevamo modo di decifrare i geni del nostro DNA in casa, abbiamo fatto delle ricerche. Nostro figlio non è ancora in grado di svolgere un’approfondita ricerca su Google, quindi il compito divenne nostro. Scoprimmo che, in caso di temperature fredde, i nostri corpi formano la cosiddetta pelle d’oca come forma di isolamento – ci protegge dal freddo e ci fa stare al caldo. Soddisfatto dalla risposta, nostro figlio continuò tranquillamente la sua giornata.

Abbiamo due figli, e sono sulla giusta strada per diventare eccezionali.

Altre volte, fare così tante domande per giungere ad una conclusione non è l’opzione migliore. Spesso, nelle giornate soleggiate, mio marito e i nostri figli ci concediamo una sosta al parco del quartiere.

Un giorno di questi, stavo cullando la piccola quando nostro figlio si è avvicinato a noi, giocherellando con le dita.

“C’è una signora che continua a guardarmi, e non so perché.”

Controllammo il parco attorno a noi ma non fummo in grado di notare alcuna donna osservarlo. Forse era solo un altro genitore che non si fidava dei bambini che scorrazzavano attorno al proprio figlio, e quindi lo aveva tenuto d’occhio il nostro mentre si divertiva. Potevano esserci tantissime motivazioni, tuttavia era ovvio come nostro figlio fosse turbato. Gli chiedemmo se si sentisse abbastanza al sicuro da voler investigare. Rispose di no. Orgogliosi delle sue deduzioni, gli rendemmo noto quanto fossimo felici del fatto che fosse stato in grado di riconoscere di sentirsi a disagio e di essere quindi venuto da noi. Ce ne andammo dal parco, spiegandogli come, a volte, non è possibile investigare se non è sicuro, ma cercammo di fornirgli la nostra soluzione per alleggerirgli la mente. Non fu felice della nostra risposta, alché gli spiegammo come, a volte, pure gli scienziati non hanno tutte le informazioni necessarie e non riescono quindi a portare a termine le loro ricerche. Ogni tanto bisogna procedere senza avere una vera risposta.

Abbiamo due figli, e saranno rivoluzionari.

Nostra figlia ha avuto la febbre l’altra notte. L’ho cullata mentre sudava. Nostro figlio ci chiese come mai la sua cara sorellina non si sentisse bene. Gli risposi che non lo sapevo, ma il dottore aveva detto che sarebbe tutto passato. Lui fu visibilmente irritato. Come fratello maggiore, lo addolorava vedere la sorella in uno stato di sofferenza. La posai nella culla accendendo un piccolo ventilatore e lasciai che suo fratello le carezzasse i capelli appena cresciuti sulla sua testolina. “Vorrei solo sapere perché ti fa così male la testa, sorellina, e vorrei che ti passasse.”

Abbiamo due figli, e sono delle creature adorabili.

Ho cercato di distrarmi con un po’ di televisione poiché mio marito era all’estero per un viaggio di lavoro, ma alla fine riuscii ad addormentarmi per un pisolino. Più tardi, mi svegliai e uscii dalla stanza per controllare mia figlia e vedere cosa stesse facendo mio figlio. In corridoio, notai la valigetta degli attrezzi di mio marito aperta sul pavimento. Meticoloso e ordinato com’era, era strano trovare la valigetta lì aperta mancante di alcuni attrezzi. Mi irritai contro mio marito, sapendo bene che non ero stata io a lasciarla lì.

Andai nella cameretta della più piccola. Lì, suo fratello aveva investigato sul perché sua sorella avesse la febbre. Lui si trovava nella culla con lei. Lui aveva in mano i cacciaviti. Che disastro.

Lui è il motivo per cui abbiamo un figlio.

“Mamma, sto cercando di capire perché le fa male la testa. Non ho trovato nessuna bua ancora.”

Va bene. Sono un buon genitore. Rimediai alla situazione.

Perché ora non abbiamo figli.



[ Fonte originale qui | Traduzione di Coffy ]

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