Creepypasta Italia Wiki
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Quello riportato di seguito è il contenuto di una lettera trovata in mano ad un uomo morto nel proprio letto. “Era un giorno come tanti altri. Soliti vestiti, solita colazione, solito lavoro, insomma le solite cose; non avevo la minima idea che le cose da lì a poco sarebbero cambiate drasticamente.

Ero una delle tante persone che incontravi dal panettiere, la salutavi e chi s'è visto s'è visto.

Nessuno si interessava a me, nemmeno i miei famigliari. Venivano a trovarmi solo al mio compleanno per controllare se fossi ancora vivo e niente di più. Avevo un migliore amico, o almeno era quello che pensavo. E' stato lui a farmi licenziare. Tutta la mia vita faceva schifo, ne ero consapevole ma ormai non mi importava più. Ero, come sempre, sul divano a guardare la tv e a bere, quando il telefono si mise a squillare. Un po' intontito dall'alcool alzai la cornetta e risposi.

"Pronto?" Nessuna risposta. 

Ripetevo "Pronto... Pronto ... C'è nessuno?"

Rispose una lieve voce, quasi impercettibile che disse: "Non c'è di che" ... Seguì il silenzio.

Credendo di averlo immaginato riattaccai e continuai a guardare la tv.

"Qualcuno avrà voluto farmi uno scherzo" pensai.

Guardai l'ora, le 3:50, mi dissi che era ora di andare a dormire e mi diressi nella mia stanza, mi coricai e cercai di prendere sonno, ma non ci riuscii.

Mi girai da un lato, dall'altro, sopra, sotto, con le coperte, senza, ma non trovai nessuna posizione comoda al punto tale da addormentarmi.

Nel silenzio cominciai a pensare. Pensai a come potesse migliorare la mia vita, ma tutti i pensieri che mi vennero in mente mi sembravano irrealizzabili.

Mentre ero immerso nei miei pensieri, vidi qualcosa di indistinto muoversi ai piedi del letto che si sollevò e cominciò ad avvicinarsi.

Provai a muovermi, ma non riuscii a muovere un solo muscolo. Sembrava che qualcosa mi tenesse fermo, immobile. A quel punto provai a svincolarmi come una farfalla intrappolata in una ragnatela, ma nonostante gli sforzi, il mio corpo non si mosse.

Quella strana presenza continuava ad avvicinarsi, fino ad arrivare a pochi centimetri dalla mia faccia e lo sentii sussurrare "Non c'è di che..."

Mi svegliai di soprassalto per lo squillo improvviso del telefono. Ero sul divano, la tv accesa e la bottiglia in mano. Era stato solo un sogno.

Risposi al telefono. Un uomo dall’altra parte del telefono mi disse che tutta la mia famiglia era morta.

Sorpreso dalla notizie chiesi spiegazioni, così mi disse come erano andati i fatti: “Dagli esami svolti sui cadaveri, sono tutti morti per affogamento nel lavello domestico per mano di suo padre che, dopo aver ucciso tutta la sua famiglia si è suicidato affogandosi nello stesso lavello... Mi dispiace per la sua perdita".

Finita la discussione riattaccai e rimasi per un attimo senza pensare, spaesato e sconvolto dalla notizia.

Poi, dopo lo shock iniziale, però mi sorse un dubbio: “perché mio padre l'ha fatto?”, “Quali sono le motivazioni che lo hanno portato a fare quello che ha fatto?”

Andai a dormire con questo dubbio, ma non presi sonno. Restai sdraiato per molto tempo a cercare una spiegazione logica all'accaduto, fino a che mi venne in mente il sogno della notte prima.

"Quella frase "Non c'è di che". Possibile che... "... poi la vidi, sempre lì ai piedi del letto che iniziava ad avvicinarsi.

La riconobbi. Era la stessa che avevo sognato la notte prima, ma in quel momento era diverso. Non ero bloccato, riuscivo a muovermi, ma quello che mi sorprese di più era che non avevo paura.

Era come se il mio istinto non avvertisse quella "cosa" come una minaccia, anzi la percepivo come una presenza amica, che non intendeva farmi del male.

Non mi mossi e continuai a fissarla. Poi sussurrai: "Perché?". Lei si arrestò e non rispose. Rimase immobile a fissarmi. L'unica cosa che si distingueva in quel buio era la sua sagoma, più nera del nero più nero. Passò qualche minuto e il suo silenzio non cessava. Poi continuò il suo avanzare verso di me, allungò un qualcosa che assomigliava ad una mano e con uno scatto fulmineo e violento me la mise in gola e all'istante venne risucchiata dentro di me.

Buio.

Non capivo cosa mi fosse successo, non capivo dove mi trovavo, NON CAPIVO NIENTE!

Cosa mi aveva fatto? Perché avrà voluto farlo? Perché? Perché?

Non vedevo più niente, neanche più l'ombra. Mi accorsi di avere gli occhi chiusi, così gli aprii.

"Cosa mi è successo... NO.... NON PUO' ESSERE!!"

Cercai di urlare ma senza esalare suono di alcun genere.

"È tutto solo un sogno", pensai. Ma poi vidi che, come avevo fatto io poco tempo prima, la sagoma nera usci dal mio corpo, rimasto inerme sul letto.

Guardo il mio corpo, guardo "Lei", guardo il mio corpo, guardo "Lei". In una frazione di secondo realizzai che non ero più nel mio corpo.

Ero intenzionato a scappare ma il terrore mi bloccò. Poi lei mi guardò e all'improvviso tutto il terrore svanì e fu sostituito da una strana fame, come se non mangiassi da anni.

Ricambiando lo sguardo capii. Ora tutto era chiaro, tutta la mia "vita", tutti gli avvenimenti successi fino ad ora; non esisteva più ombra di dubbio.

Sono uno loro, anche se per un po’ sono stato uno di voi, ma stavo solo “dormendo”. Un mio simile ha tentato di farmi rinsanire uccidendo la “mia” famiglia, ma senza risultati. Per farmi tornare in me l’unica possibilità era l’espulsione forzata dal corpo.

Ero entrato in quel corpo per nutrirmi della sua anima ma poi mi sono fatto prendere la mano e ho superato il tempo limite per stare in un corpo umano, dimenticando la mia vera natura. Nonostante ciò mi è bastato qualche minuto fuori da quel corpo per ricordare tutto.

Voi non ci conoscete ma non so nemmeno io precisamente cosa siamo, ma so quello che dobbiamo fare. I "tipi" come noi prendono possesso del corpo delle persone e ne divorano l’anima.

Lo scopo di questa è far sapere alla gente che esistiamo. Chissà magari anche tu puoi essere uno di noi. Stai attento potrei farti visita proprio stanotte.

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Narrazioni[]

Non_c'è_di_che_-_CreepyPasta_ITA

Non c'è di che - CreepyPasta ITA

Narrazione di La Voce Dell'Alchimista

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