Tutti noi conosciamo "Fortnite", uno dei giochi più famosi al mondo. Il gioco è il classico sparatutto, con la differenza che, al contrario di questi ultimi, ha la possibilità di far conversare gli utenti tra di loro, il che lo rende, in un certo senso, un social.
Ma c'è un fatto collegato al gioco, di cui nessuno è a conoscenza.
La storia inizia in America, più precisamente nella piccola cittadina di Reshlap, nello stato del New Orleans. I giovani fanno ciò che si aspetterebbe dagli adolescenti: escono, si amano, vanno in discoteca, sono disubbidienti e giocano ai videogiochi. Un ragazzo, in particolare, amava giocare ai videogiochi. Si chiamava Lucas, e aveva quattordici anni.
Fu un giorno di febbraio quando Fortnite arrivò nei negozi della città. Molti giovani si fiondarono a prenderlo, compreso Lucas. Dopo averlo comprato, il ragazzo tornò a casa, pieno di entusiasmo. "Che hai in mano?" chiese la sorella, di tre anni in meno di lui. "Il DVD di Fortnite. Sai, quel famoso gioco".
Lucas entrò in camera, abbassò le persiane e iniziò a giocare.
Per prima cosa, cercò i suoi amici. Quando li ebbe trovati, iniziarono a fare un torneo. Da qui le cose iniziarono a farsi parecchio strane. Il gioco andava in statico molto spesso, mostrando solo il bianco con una sfumatura di nero. Alla fine il giovane non ne poteva più ed era sul punto di spegnere la Playstation, quando notò che un nuovo giocatore si era unito al torneo.
Si chiamava "K097".
Lucas fu sorpreso di ciò. Come aveva fatto quel tizio ad entrare? Non l'avevano invitato, quindi era impossibile che si fosse unito. Dopo un po' di riflessioni, pensò che fosse un suo amico che aveva cambiato account.
"Ciao" disse Lucas, una volta entrato in contatto con l'utente.
Per due minuti il tizio non disse niente. Quando parlò, rispose una voce cavernosa e quasi metallica che disse "Come ti chiami?".
"Lucas" rispose il ragazzo, un po' intimidito dal tono dello sconosciuto.
"Dove abiti?"
Questa domanda fece preoccupare Lucas. Perché il tizio chiedeva dove abitasse? Era forse un malintenzionato? Oppure era un suo amico che voleva fargli qualche scherzo?
"Senti, non so chi cazzo tu sia, perciò non posso darti il mio indirizzo. Voglio dire, chi mi dice che non sei un malintenzionato?" ribatté Lucas.
"Quindi non me lo vuoi dare? Va bene, tanto non ce n'è bisogno. So già dove abiti"
Il ragazzo, a quelle parole, uscì subito dal torneo. Probabilmente non c'era niente di cui preoccuparsi, poteva essere un suo amico, ma se non lo fosse stato? Quella notte, Lucas ebbe la sensazione che qualcuno lo stesse osservando dalla finestra.
Passò una settimana, e Lucas si era ormai dimenticato della faccenda, perciò decise di tornare a giocare. Appena accese la Playstation, gli arrivò un messaggio dal telefono.
"Che ne dici di rifare una partita insieme?" diceva il messaggio. Colui che l'aveva mandato si chiamava K097.
Il ragazzo si ricordò di quello che era successo una settimana prima. Spense il gioco e buttò il telefono nel water.
"Perché lo fai?" gli domandò la sorella, un po' preoccupata.
Lucas, allora, raccontò tutto ciò che era accaduto alla sorella, che si spaventò non poco alle sue parole.
"Sai chi è?" chiese ancora la sorella, con tono molto preoccupato.
"No, non lo so" rispose Lucas.
Quella sera, si sentì un urlo proveniente dalla camera di Lucas. I genitori si fiondarono a vedere cosa stesse succedendo, ma l'unica cosa che trovarono fu una pozza di sangue e la TV accesa, con sopra la scritta "Game Over".
La polizia proseguì le indagini, ma non riuscì a trovare niente. Dopo sei mesi, le indagini vennero chiuse. La polizia, però, disse agli utenti di Fortnite di chiudere il gioco se avessero visto un utente con il nome "K097".
Ora vi starete chiedendo come faccia a sapere tutto questo, non è vero?
Forse dovreste rileggere bene la parte dove si dice che Lucas ha raccontato tutto ciò alla sorella; magari ci arrivate.