I sogni, luoghi sconfinati dove risiedono i pensieri notturni del cervello dormiente. Alcuni possono credere che nulla di quello che si sogni sia reale, ma forse non è così. I sogni possono celare verità sconosciute, o rivelazioni che rimarranno un segreto fino a quando qualche folle proverà a rivelarle. Forse possono essere anche un luogo di reclusione, una sottospecie di prigione per tutte le creature della fantasia umana. Vampiri, Licantropi, Uomini Lucertola, il Demonio ed altre creature del genere. Forse tutte le creature partono per essere neutre e attaccano o peggio, solo per difendersi, credendo che l'uomo sia un loro nemico o comunque qualcosa da cui scappare e proteggersi. Con il passare dei secoli, l'uomo ha commesso atti sempre più terribili e macabri e, forse proprio a causa di essi, questi mostri lo temono. Forse sono riusciti a trovare un passaggio segreto per poter attraversare quella barriera immaginaria ed inesistente che collega il mondo reale a quello dei sogni. Forse i mostri sono riusciti ad oltrepassarlo ed usare il mondo dei sogni per nascondersi e quindi proteggersi dall'uomo. Ma se così fosse, ci sarebbe un problema. E se il passaggio non fosse unilaterale? Se si potesse anche tornare sui propri passi e quindi uscire da quel mondo? I mostri potrebbero nascondersi in quel mondo fino a quando non si sentono pronti, dopo di che uscirebbero ed inizierebbero a dare la caccia all'uomo. Per ucciderlo... o peggio. Forse non è neanche corretto chiamarlo mondo. Forse si dovrebbe chiamare universo, o forse dimensione. La dimensione dei Sogni.
E se questo accadesse sul serio? Se veramente i mostri trovassero il modo di tornare indietro per cacciare l'uomo, come un tempo lui ha cacciato loro? Chi si schiererebbe dalla parte degli umani per proteggerli dalla minaccia? La risposta vi sta per essere svelata.
Esisteva fin dai tempi del medioevo, un'ordine segreto. Così segreto che nessuno ne era a conoscenza tranne il papa in persona. L'unica persona che aveva il controllo sull'ordine segreto. Ogni volta che un papa moriva, il successore veniva informato dell'esistenza di questo ordine. Gli veniva spiegato il perché esistesse, quale fosse il suo compito, come operava ed in quali circostanze. L'ordine segreto si faceva chiamare: Cacciatori. In effetti era proprio quello che erano. Dei cacciatori di bestie. Bestie che però non erano semplici animali di selvaggina come potevano essere i cerbiatti, i lupi o i cinghiali. L'ordine dei Cacciatori si occupava di eliminare i problemi che i mostri procuravano, eliminandoli dalla radice. Ovvero uccidendo le creature. I Cacciatori possedevano numerosi libri scritti interamente da loro e dai loro predecessori. Essi erano delle vere e proprie enciclopedie del macabro. In essi erano custoditi i segreti dei vari mostri, i loro punti deboli ed i metodi più efficaci per combatterli ed ucciderli. Oltre a ciò però, in queste enciclopedie, vi erano anche istruzioni per la creazione di pozioni, armi, rifugi improvvisati, armature, attrezzatura varia e le varie esche che servivano per attrarre i vari tipi di mostri. Insomma, dei veri e propri manuali per il lavoro che si doveva svolgere. Fra le altre cose, i Cacciatori riscuotevano delle grandi somme in denaro per adempiere nelle loro imprese “eroiche”.
Dopo secoli, l'ordine dei Cacciatori è quasi estinto. Il bisogno di tali persone non era più richiesto, dato che gli stessi mostri erano completamente scomparsi. Trovando appunto rifugio in questa dimensione dei Sogni. Ormai, nel mondo, vi saranno in totale solo un centinaio di membri ancora attivi dell'ordine dei Cacciatori. Ed essi, non operano più per il papa, ma lavorano per conto proprio. Su ognuno di essi vi è una taglia molto alta, perché il papato si pente di quello che ha creato e sta tentando in tutti i modi di eliminare l'ordine. I Cacciatori sono molto scaltri e intelligenti. Sono abituati a combattere contro bestie selvagge e non temono la semplice polizia o le altre forze dell'ordine che gli danno la caccia come se fossero dei criminali. I Cacciatori si nascondono nelle strade, camuffandosi da semplici civili durante il giorno e operando come spietati cacciatori di mostri durante la notte.
Grosse zampe pelose di color marrone scuro. L'intero corpo è ricoperto di peluria dello stesso colore. I piedi sono quasi umani, ma il mostro che li possiede è chino sulla sua vittima restando in punta di piedi. La testa non si vede molto bene, l'ombra del palazzo la nasconde. Si riescono ad intravedere due grosse orecchie, anche loro ricoperte da peli. Il mostro sta per uccidere la giovane che ha catturato, strappandole la carne dal collo e nutrendosene. Intende poi abbeverarsi del sangue della sua vittima. La poverina stava tornando a casa e questo tragico incontro ha segnato la fine della sua povera ed innocente vita. Il mostro compie ciò che intendeva fare fin dall'inizio, dopo aver fatto aspettare la sua vittima, illudendola di poter riuscire a salvarsi. L'essere si avventa sul collo della vittima, strappando la carne usando i suoi canini affilati e masticando voracemente la sua cena. Dal collo della ragazza sgorga una fontana di sangue, che soffoca le urla della poverina. Mentre la vittima è sdraiata per terra, il mostro morde la gola della ragazza, recidendole la carotide e spezzandole il collo. I vestiti da cameriera che la ragazza indossa sono ormai ricoperti del suo sangue, mentre la creatura trangugia ogni singolo pezzo di carne che è appiccicato all'osso del collo. Ora sazio della sua cena, infila l'orrenda bocca che possiede nel collo dell'ormai cadavere, e succhia tutto il sangue che ancora è nel corpo della ragazza. Usando l'esofago come fosse una cannuccia, si gode il suo macabro drink per poi servirsi del favore delle tenebre per scappare e tornare a nascondersi fino alla prossima sera, ovvero quando mieterà la sua prossima vittima.
Sono passati pochi minuti dall'orrido pasto, e un uomo, nascosto da un lungo impermeabile nero e un grosso cappello dello stesso colore, arriva sulla scena del crimine. L'uomo si avvicina, per poi chinarsi sul cadavere della ragazza. Lo sconosciuto si toglie il cappello in segno di rispetto per la vittima ed esegue il segno della croce. Fatto ciò, rimette il cappello e si rialza in piedi annusando l'aria. L'odore della creatura si distingue fra quello della benzina e delle sigarette. Quella puzza nauseante simile a quella presente nelle fogna la potrebbe riconoscere ovunque. L'uomo si incammina, seguendo la scia di tanfo che il mostro si è lasciato alle spalle.
La scia prosegue in vie tetre e sporche, dove la luce scarseggia, che si snodano come i passaggi di un labirinto. Un labirinto grande quanto una metropoli, all'interno del quale si nasconde un mostro. Ecco il motivo dell'esistenza dei Cacciatori. Ecco il loro lavoro in cosa consiste. Cacciare la loro preda per poi toglierle la vita, come essa fa con gli esseri umani. L'uomo è un Cacciatore. Un membro dell'ordine caduto. Uno dei pochi ancora vivi, che continua la sua crociata fino al momento della sua morte. Un semplice umano che ha combattuto per tutta la vita contro una minaccia sconosciuta a tutti. L'eroe che non verrà mai ricordato e che mai dovrà essere ricordato. Perché se mai al mondo verra rivelata l'esistenza dei Cacciatori e dei mostri, allora l'umanità intera precipiterebbe nel panico, ed i mostri approfitterebbero di questi momenti di terrore e confusione per attaccare, riuscendo ad estirpare definitivamente la razza umana.
Il Cacciatore continua a seguire la scia, inoltrandosi sempre più in profondità. Là dove il tanfo è talmente nauseante da annebbiare la mente e il buio è così profondo da far paura. La puzza porta il Cacciatore ad una porta di metallo chiusa. Su di essa, i segni di tre graffi che ne hanno perforato la dura corazza e le gocce di sangue ancora fresco, sicuramente appartenenti alla vittima appena divorata. L'uomo si fa coraggio ed apre la porta. Appena essa viene aperta, l'odore della morte esce dall'oscuro e profondo tunnel che sembra condurre dritto all'inferno. Il Cacciatore è costretto a coprirsi il naso con una bandana che lega al collo ed usa per preservare il proprio naso e la propria bocca dal contatto diretto con tale tanfo. Esso equivale allo stesso odore che possiede un cadavere in fase di putrefazione, e che mentre si trova in quello stadio viene fatto bruciare, liberando nell'aria ancora più tanfo di quanto già ne causi. Il Cacciatore estrae da una tasca interna dell'impermeabile un grosso bastone con all'estremità un aggrovigliamento di bende. L'uomo estrae dalla tasca sinistra dei pantaloni un accendino e da fuoco alle bende. Fatto ciò rimette l'accendino in tasca e s'inoltra nella tana dell'orrenda creatura, facendosi luce con la torcia appena accesa.
Più il Cacciatore va in profondità e più la stessa puzza di morte si fa sempre più presente ed intensa. “La Bocca dell'Inferno”, sarebbe stata chiamata una tana del genere nel medioevo. Arrivato in profondità, dopo aver percorso un'interminabile scala di pietra, Il Cacciatore si trova davanti all'orrendo mostro, intento a dormire profondamente. Russando e grugnendo come farebbe un lurido porco. L'uomo appoggia la sua torcia in un buco nella parete ed estrae dalla fondina nascosta del soprabito, una pistola molto simile a quelle in dotazione durante la rivoluzione francese, con apportate alcune migliorie. Oltre all'arma, il Cacciatore estrae anche una collana d'oro con il pendente di un crocifisso. L'uomo lega la collana attorno alla pistola, poitira indietro la sicura per poter sparare. Questo gesto però, risveglia improvvisamente la creatura. Essa compie un balzo talmente alto da permetterle di schivare il primo colpo sparato dal Cacciatore.
Il mostro è appeso alla parete, in attesa che il suo avversario faccia la prossima mossa per poterla intercettare ed uccidere il nemico. Il Cacciatore spara il secondo proiettile in direzione della creatura, ma essa lo evita saltando sull'altra parete come se usasse una liana per farlo. Dopo essersi arrampicato sull'altra parete si butta contro l'uomo, facendolo cadere a terra e facendogli cadere la pistola a qualche metro di distanza. Il Cacciatore è indifeso in questo momento, ma non demorde. S'infila rapidamente i suoi tirapugni e si libera dalla presa mortale del mostro, il quale era già pronto per azzannare il collo della sua nuova preda notturna. L'uomo riesce a rialzarsi in piedi e dopo aver evitato un nuovo tentativo da parte della creatura di buttarlo a terra per divorarlo, il Cacciatore corre dalla sua pistola, ma il mostro lo intercetta e lo scaglia contro la parete. L'uomo sente il dolore passarli sulla spina dorsale, ma conosce il suo dovere, ed esso gli impone di rialzarsi ed uccidere la creatura mostruosa che egli ha dinanzi.
Il mostro riesce ad afferrare il Cacciatore e gli azzanna un braccio per assicurarsi di non farlo fuggire, ma l'uomo è intelligente. Approfitta della distrazione della bestia per colpirlo al muso con i suoi tirapugni. Grazie ad essi il mostro molla la presa sul braccio umano, e il Cacciatore colpisce ancora un paio di volte l'essere abominevole per poterlo stordire quanto basta. Giusto il tempo per raggiungere la sua fidata pistola e puntarla al cuore del mostro. Quando esso si è ripreso, corre in direzione dell'uomo, ma esso preme il grilletto, sparando il suo terzo ed ultimo proiettile nel caricatore. Un proiettile d'argento colpisce il petto del mostro, squarciando la carne e trapassando il cuore. Il proiettile sbuca alle spalle del mostro, uscendo dalla sua schiena e infilandosi nella fredda roccia della parete. Il mostro cade a terra morto, mentre l'uomo rinfodera la sua pistola, prende delle bende e le lega attorno la dove è stato morso. Quando esse sono legate ben strette, ritorna vicino alle scale, riprende la sua torcia e torna da dove è venuto. Con l'alba ormai alle porte, è giunto il momento di indossare la sua maschera da comune civile, per poi ritornare nei suoi panni da Cacciatore durante la prossima notte.