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Darkwood

Il filmato che fu chiamato "video di Rooth Wood" venne trovato nel 1999 nella soffitta di una casa del New Jersey, nella città di Haven. La casa era stata messa in vendita dai proprietari, i quali avevano chiamato una ditta per rimuovere tutto ciò che la dimora conteneva, al fine di fare un inventario dei mobili e degli oggetti posti nel seminterrato e nella soffitta, per decidere cosa tenere e cosa buttare via. Josh McPherson trovò in una vecchia scatola di biscotti una pellicola Super 8 che non gli apparteneva. Non vi erano alcune indicazioni a riguardo e pensò che potesse essere appartenuta a suo padre. Decise di tenerla, incuriosito. 



I McPherson riuscirono a vedere la casa e si trasferirono in Florida: per quasi un anno la pellicola venne dimenticata, lasciata ad accumulare polvere nel magazzino, fin quando un giorno, parlando con un collega sul lavoro, McPherson accennò allo strano ritrovamento. Il collega, tale Zachary Moses, era un appassionato di video e di cineprese e spiegò a McPherson che, se lo desiderava, poteva fare in modo di proiettare il video contenuto sulla pellicola. I due amici si accordarono e una settimana dopo McPherson portò la pellicola misteriosa nello studio di Moses.



I primi venti minuti non rivelarono nulla di interessante: la cinepresa apparteneva a un giovane che si divertiva a filmare i suoi cani oppure i suoi genitori durante i barbecue in giardino. McPherson non conosceva quelle persone, ne dedusse quindi che il video non fosse stato girato dal padre, ma che probabilmente fosse appartenuto ai precedenti proprietari della abitazione di Haven, sebbene la casa che si vedeva nelle riprese non fosse quella dei McPherson. Dalle immagini si poteva desumere che le riprese fossero state svolte nel 1966 - una registrazione inquadrava di sfuggita un calendario - e i protagonisti erano più o meno gli stessi: il cameraman (che talvolta veniva inquadrato), che era un ragazzo di circa vent'anni, coi capelli lunghi e gli occhiali spessi, una ragazza coi codini che presumibilmente era la sua ragazza, più vari amici. 



Passati quei venti minuti di riprese varie di vita quotidiana, McPherson e Moses iniziarono ad annoiarsi, ma ecco che il video cambiò di colpo: la telecamera inquadrava un sentiero sterrato affiancato da alti abeti, mentre dall'altro lato si notava un fiume impetuoso. La ragazza coi codini camminava parlando con un ragazzo molto magro e più avanti c'era un'altra coppia che si teneva per mano. Oltre a loro, c'erano altri due giovanotti. Era chiaramente la ripresa di una scampagnata nel bosco e fu possibile anche identificare il luogo, perchè la cinepresa inquadrò un rustico cartello di legno al lato del sentiero dove erano state incise le parole ROOTH WOOD. Da lì in poi, il filmato durava circa un'ora, senza mostrare niente di particolare: i ragazzi che camminavano fra gli alberi, che prendevano il sole vicino al fiume e che si accampavano in una piccola radura circondata dai tronchi degli abeti, piantando le tende e lanciandosi addosso le pigne. Il video non era continuativo, ma procedeva a spezzoni di quindici, venti minuti. Infine, il cameraman riprese i ragazzi che sedevano attorno al fuoco bevendo e arrostendo marshmallow. 



Proprio allora successe qualcosa: uno dei giovanotti si volse all'indirizzo del bosco e la sua espressione era attenta. Ben presto, sguardi perplessi si dipinsero anche sugli altri campeggiatori. La cinepresa sussultò, segno che il ragazzo che riprendeva si era alzato in piedi, inquadrando i tronchi degli alberi sui quali le fiamme balenavano. Ma oltre il raggio d'azione del fuoco il buio era totale. L'inquadratura tornò sui ragazzi, tutti in piedi, che sembravano scambiarsi frasi agitate. Le ragazze si erano prese per mano e nei loro sguardi c'era visibile paura. 



Uno dei ragazzi entrò nella tenda e ne uscì con una torcia elettrica, puntandola fra i tronchi. Non ottenendo nulla, decise di fare qualche passo, fino agli alberi, la cinepresa che gli andava dietro. Nel fascio di luce comparve un volto dagli occhi scintillanti, come quelli dei gatti, ma fu solo per qualche attimo, come se qualcosa avesse fatto capolino da dietro un cespuglio; l'inquadratra si fece confusa ma quando si stabilizzò, si vedevano il fuoco, le tende e gli zaini da un paio di metri di distanza, come se i ragazzi si fossero allontanati di colpo, spaventati da qualcosa, ma ora fossero fermi al limitare della radura. L'inquadratura traballava e per circa dieci, quindici secondi non si vide altro che il fuoco danzare nel cerchio di pietre, coi i ragazzi ai bordi del campo fisivo, chiaramente spaventati.



Poi qualcosa di strano emerse da dietro un albero con un balzo, illuminato dalla luce del fuoco, correndo a quattro zampe verso la cinepresa. Le immagini si fecero confuse come se il videomatore stesse correndo, poi terminarono. 


McPherson e Moses furono molto turbati dalla visione del filmato, che battezzarono il video di Rooth Wood in onore al luogo che vi compariva. Lo rividero altre volte, cercando di capire cosa fosse la strana cosa che assaliva la piccola comitiva nel bosco. Moses riuscì a digitalizzare le immagini, ma anche così il risultato era solo di poco migliore: la prima immagine dell'intruso si limitava a due occhi lucenti incastonati in un viso sfocato che apparentemente sembrava umano, ma in qualche modo dava l'idea che fosse deforme. Nella seconda serie di immagini, si vedeva una sagoma grossa e umanoide che sbucava di colpo dal buio fra due alberi, atterrando a quattro zampe al fianco del falò, prima di iniziare un secondo balzo, ma a quel punto la cinepresa non la inquadrava più. L'immagine durava solo due secondi. Fermandola, McPherson e Moses non riuscirono a comprendere di cosa si trattasse: sembrava un uomo, ma il suo corpo presentava delle strane anomalie anatomiche, come se i suoi muscoli fossero gonfiati e contorti. Moses affermò che quella cosa pareva "l'incrocio fra un gorilla ed Elephant Man". 


Avvinto dal mistero della pellicola, McPherson riuscì a rintracciare i vecchi proprietari della sua casa di Haven dopo circa quattro mesi, e fece la conoscenza con Philip Dermot, che abitava nel New Jersey ed era il figlio del sergente di polizia Eric Dermot, ormai deceduto due anni prima. Dermot disse a McPherson che il video di Root Wood era stata l'unica prova per un terribile caso di pluriomicidio avvenuto a metà degli anni Sessanta nei boschi di Rooth Wood, a circa cinquanta chilometri da Haven. Alcuni ranger avevno trovato i corpi senza vita di sette ragazzi fra i venti e i ventisei anni, tutti atrocemente dilaniati e privi di qualsiasi organo interno. Dermot, che all'epoca aveva ventuno anni, disse di aver visto il video quando suo padre, ossessionato da quella storia, aveva deciso di portarlo a casa per ispezionarlo meglio, anche quando ormai tutti avevano preferito credere che i ragazzi erano stati semplicemente vittime dell'attacco di un orso, sebbene non se ne avvistassero da anni in quella zona. In seguito, la famiglia Dermot si era trasferita altrove e la pellicola era rimasta lì.



- La storia del video di Rooth Wood presenta diversi lati oscuri che nel corso del tempo hanno dato origine alla voce che siano stati gli stessi McPherson e Moses a crearlo per fare uno scherzo, ma i due hanno sempre sostenuto di non avere niente a che vedere con il video, che a tutt'oggi è custodito dalle figlie di McPherson. 



- Alcuni criptozoologi hanno sviluppato delle teorie rguardo alla creatura del video, anche se la scarsa qualità delle immagini ha reso impossibile dare un giudizio definitivo. Molti opterebbero per una specie di bigfoot, un grosso mammifero antropomorfo, sebbene una delle poche cose che appaiono evidenti è che la bestia sia completamente glabra. Le sue braccia sono incredibilmente gonfie e hanno un aspetto scabro, rispetto agli avambracci molto più esili; lo stesso vale per le gambe, fornite di polpacci esageratamente grandi. Anche il capo sembra enorme e spropositato, con un aspetto butterato e rugoso. 



- Altri studiosi non hanno dubbi: la creatura del video sarebbe di sicuro un extraterrestre, ma non si hanno notizie su apparizioni di UFO nei pressi di Rooth Wood. 



- Nel 1967 una comitiva di ragazzi che campeggiavano nel bosco scomparve misteriosamente in un bosco non distante da Rooth Wood, ma era composta da sole tre persone, i fidanzati Mike Escobado e Theresa Nichols, e il fratello di lei Charles. Nessuno di loro fu mai trovato. Molti ritengono che questo avvenimento possa avere ispirato McPherson e Moses a realizzare la pellicola; altri affermano che i tre sfortunati siano stati altre vittime della misteriosa creatura. 



- Da molto tempo nel New Jersey circola la voce del così chiamato Diavolo di Jersey, una creatura infernale che abiterebbe i boschi della regione. Malgrado la descrizione di questo mostro non collimi del tutto con quella della bestia antropomorfa del video di Rooth Wood, non sono in pochi a sostenere che si tratti della stessa entità.



- Nel 2003 il reverendo metodista Alfonso Carrado e un suo seguito si sono recati a Rooth Wood per "purificare il luogo dal male che vi albergava", praticando un giorno intero di preghiere collettive, alla fine del quale il reverendo ha dichiarato con soddisfazione: "Qualcosa era qui, ma ora se n'è andata".



- All'inizio del 2012, quando ormai il video di Rooth Wood era stato dimenticato, un vecchio agricoltore della zona affermò in diretta durante un programma radiofonico locale che "possedeva le foto della creatura" ma che "non le aveva mai mostrate per paura di essere preso per pazzo". Quando però gli fu chiesto di mostrarle, si fece reticente e dichiarò di essersi inventato tutto, anche se alcuni complottisti sono certi che all'uomo sia stato ordinato di tacere da qualche agenzia governativa. 

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