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"Un caffè, per favore." disse la ragazza dai capelli rossi al cameriere. Lei era sorridente, aveva un sorriso perfetto...


“Subito signorina!” Rispose il cameriere indaffarato.


Appena il cameriere ebbe lasciato il tavolo, il sorriso della ragazza svanì. Ella fissò il tavolo di fronte a lei. Nonostante stesse indossando quattro abiti, sentiva ancora molto freddo.


“Ecco a lei.” Disse il cameriere.


La ragazza rossiccia, dopo aver sorseggiato la bevanda calda, guardò intensamente l'uomo.


“Qualcosa non va?” Chiese il cameriere dubbioso.


“No.” disse la ragazza “Mi hai solo colto di sorpresa.” Allora il cameriere tornò a servire.


Non ne era sicura, ma aveva l'impressione che il cameriere non avesse le pupille.


La ragazza posò il caffé che aveva appena bevuto sul tavolino, si alzò e se ne andò. Poi prese il suo telefono per controllare l'orario, erano le 9:30 e voleva subito tornare a casa.


Iniziò a camminare.


Le strade erano desolate: non c'erano né auto, né persone. Era piuttosto strano, considerando che la sua città era sempre piena di turisti.


Vide un movimento con la coda dell'occhio e restò interdetta. Si fermò sotto la luce di un lampione.

"C'è qualcuno lì!? Sento dei passi…"


In ogni caso continuò a camminare.


"Qualcosa non va?" Di fronte a lei sentì una voce sottile proveniente dal buio.


La ragazza balzò dalla paura.


“C-chi sei?” Chiese terrorizzata.


"Le è avanzato qualche soldo, signora?” Disse la voce.

Gli occhi della ragazza riconobbero la figura nell'oscurità, la voce proveniva da un ragazzo non più grande di quindici anni. Quindi lei tirò fuori alcune monete dal borsellino e le diede al senzatetto.


"La ringrazio!" Disse il ragazzo.


Ancora una volta appariva perplessa. Non era sicura che il mendicante avesse gli occhi, le orecchie o addirittura un volto.


La situazione si faceva sempre più inquietante.


Il terrore aveva preso il sopravvento su di lei. Rientrò a casa e serrò la porta.


Si era fatto buio. Controllò per l'ennesima volta il telefono e vide l'ora. Erano ancora le 9:30.

"Saranno passati almeno quindici minuti dall'ultima volta." Pensò tra sé e sé.

Eppure erano sempre le 9:30.


Raggiunse la propria camera e iniziò a tremare. Cosa stava succedendo? Prima il cameriere, poi il mendicante e infine l'orologio. Forse non era finita...

Una vecchia donna giunse davanti la porta di casa sua. La giovane si affacciò, ma non aveva idea di chi fosse l'anziana signora.


“Salve.” Disse la donna, mentre la ragazza spaventata come non mai correva dentro casa.


La giovane chiuse la propria stanza e si sedette sul letto singolo. Fissava costantemente il suo riflesso sul vetro di un vecchio orologio a pendolo.

I capelli color ciliegia coprivano il pallido viso lentigginoso. Il suo battito cardiaco aumentava progressivamente e il volto sbianchiva. Cominciò a piangere per la paura, era triste e sola.


Toc toc.


"Cos’è?" Lei viveva da sola ed era autonoma dai propri genitori. "Chi c'è fuori?"


Toc toc.


Scese le scale con titubanza e riaprì la porta.

“Scusi, le è avanzato qualche soldo, signora? Qualcosa non va?” chiese l'anziana.

La ragazza era spaventata. Quella sera aveva sentito tre volte la stessa frase.


Dopo aver dato alcuni spiccioli alla clochard, ella tornò nell'atrio.

Come se non bastasse, la giovane vide delle ombre deformi lungo il corridoio. Lo scricchiolio dei mobili antichi contribuiva a creare un clima allucinante e surreale.


Ormai non si sentiva sicura, nemmeno dentro casa sua.


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La notte stessa, delle luci rosse e blu lampeggiavano intorno alla casa della ragazza dai capelli rossi. Una folla di persona venne tenuta alla larga dagli agenti.


Le tipiche barricate giallo-nere dicevano: “Attenzione! Non entrare.” e tappezzavano l’intera abitazione.


La poliziotta, prima di ispezionare il luogo, chiese all’investigatore: “E così, com’è morta la donna?”


“Pare che la ragazza, per divertirsi, abbia assunto droghe. L’effetto della sostanza l’avrà resa incosciente, quindi incapace di difendersi da una violenza carnale.” Rispose il detective.


“Dopo essere uscita dal café, la signorina ha lanciato delle monete sul marciapiede e sull'uscio dell'appartamento.” Aggiunse l’investigatore.


Nel luogo del delitto fu trovato un foglietto scritto in rosso che recitava:

"Mandy, sta’ attenta a chi ti serve il caffè."


Eppure la giovane che giaceva seminuda sul gelido pavimento non si chiamava Mandy.

Mandy
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