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Versione delle 16:11, 12 giu 2020

Si dice che nel deep web si possa trovare ogni cosa possibile ed immaginabile. Video amatoriali di omicidi, indirizzi di ristoranti specializzati nella profana arte del cannibalismo, killer su commissione e molto altro materiale, eticamente terrificante.

Quello che Stan aveva trovato un paio di mesi prima, era ancora più interessante e... interattivo!

GUIDA PER L'OMICIDIO PERFETTO

Un killer su commissione era certamente un servizio interessante, ma la possibilità di vendicarsi di persona senza assoldare nessuno era un brivido che Stan doveva assolutamente provare. E sapeva anche sulla pelle di chi.

Quell'odioso approfittatore di Bobby Sisk aveva distrutto la sua famiglia, scopandosi la sua donna, spingendola a sbatterlo fuori di casa. E come ciliegina sulla torta, trattandosi del suo diretto superiore, gli rendeva la vita un inferno sul posto di lavoro. Tutti i colleghi lo deridevano, era rimasto completamente solo.

Tentò il suicidio appendendo una corda alla trave del soffitto nel suo nuovo e sudicio appartamento da single, ma per qualche motivo (Stan lo ritenne un intervento divino, un miracolo, qualcosa da intendere come "non è ancora il momento") la corda si spezzò e il suo tentativo di farla finita si trasformò in un doloroso livido sulla schiena.

Decise quindi di esplorare il deep web per cercare un modo per fargliela pagare, minacciarlo normalmente avrebbe portato a problemi con la legge e non aveva nessuna voglia di averci a che fare.

Fu così che trovò questa singolare "guida" all'omicidio, dettagliata punto per punto. Punti che avrebbe usato per vendicarsi di Bobby. Successivamente, di quella stronza di Denise.

1 - Studiare le abitudini della vittima

Era un processo che poteva richiedere anche molto tempo. Secondo la guida dalle 2 alle 5 settimane, per avere una visuale ottimale della giornata tipo del soggetto scelto.

Fortunatamente per Stan, Bobby era un tipo abitudinario e il tempo minimo stimato fu sufficiente. Orario di ufficio a parte, il lunedì andava a trovare suo fratello nella città vicina e tornava dopo cena, il mercoledì e il venerdì svolgeva dei corsi serali in ufficio per i nuovi manager.

Il martedi e il giovedì seguiva le lezioni di nuoto alla piscina comunale e si fermava SEMPRE a mangiare un panino al chioschetto di Dave (detto "Il Lurido") sulla strada parallela a quella dove abitava. Dove Stan abitava una volta con Denise.

Non era stato particolarmente difficile studiare quel viscido omuncolo di Bobby. Il giovedì sarebbe stato perfetto, secondo Stan.

2 - Procurarsi il necessario

Anche questo punto non era risultato particolarmente macchinoso, Stan aveva viaggiato per un paio di città per comprare la corda per legare quel verme, e dell'acido per farlo soffrire il più possibile.

La guida garantiva il più totale anonimato, tuttavia il pensiero di farsi vedere nel negozio della sua città a procurarsi il necessario lo faceva sentire meno al sicuro. Un'altra città avrebbe allontanato sospetti imprevisti.

3 - Trovare un posto sicuro per compiere l'atto

Questo poteva effettivamente essere un problema. Lui ormai abitava in un condominio sudicio e ben in contatto con la strada, non avrebbe potuto portarlo a casa sua. Affittare un posto isolato poteva comportare il dover viaggiare in macchina con Bobby svenuto nel bagagliaio. Pericolosissimo, se fosse incappato in un normale controllo da parte della polizia.

La ruota della fortuna volse a suo favore quando, lo stesso viscido Bobby, annunciò in ufficio che la sua fidanzata (maledetto figlio di un cane!) sarebbe andata via 3 giorni per assistere sua sorella dopo il parto.

Decise quindi che avrebbe svolto tutto nella sua vecchia casa. Rischioso, ma perfetto! Avrebbe reso tutto ancora più angosciante per quel porco di Bobby.

4 -  Mettere in atto il piano

Giovedì, ore 21:30 precise, Bobby Sisk si stava godendo il suo panino, insudiciando il marciapiede di maionese e salsa chili, incammminandosi verso casa. Completamente ignaro del fatto che Stan lo stesse già attendendo all'interno, celato nel buio.

Il fiato gli si era accorciato, il cuore gli batteva nel petto come un gong e la sua fronte sputava fuori sudore a più non posso. Doveva ammettere, Stan, che non sapeva se macchiarsi effettivamente di un crimine tale. Fantasticare sulla morte di quel sudicio verme di Bobby era un conto, ma esserne il carnefice gli metteva tutt'altro che eccitazione addosso.

Ci sarebbe riuscito realmente? E se non ne fosse stato in grado?

No, cazzo! Aveva svolto tutto nei minimi dettagli, seguendo minuziosamente la guida che aveva scoperto. Si era vestito con degli abiti vecchi e malandati, che avrebbe successivamente bruciato con tutta calma nel camino. Aveva dei guanti per non lasciare impronte e una berretta di lana per evitare di lasciare sulla scena del delitto dei capelli pericolosamente incriminanti. Si sarebbe fatto la doccia con il bicarbonato e del cloro, per eliminare ogni traccia ematica che poteva potenzialmente restare sulla sua pelle. Avrebbe fatto sparire il grande coltello da cucina e il flacone di acido lontano, nella discarica di un'altra città.

Era tutto predisposto a regola d'arte, non avrebbe permesso all'indecisione di rovinare tutto. Si era spinto troppo oltre per tornare indietro.

Le chiavi nella toppa. Bobby stava entrando in casa. Era giunto il momento.

Quando entrò in casa, Stan lo colpì violentemente con uno dei ferri del camino. Bobby cadde a terra, privo di sensi e con la nuca sanguinante.

Lo tirò per i piedi nel soggiorno e lo legò saldamente ad una delle sedie. Gli fece passare la corda sotto il collo e la protese indietro, ancorandola alla sedia. Quel viscido bastardo non doveva abbassare la testa, doveva godersi tutto lo spettacolo. Lo imbavagliò bello stretto e si sedette di fronte a lui, ad aspettare.

Passarono svariati minuti, forse ore nella testa di Stan, prima che Bobby riprendesse conoscenza.

Se prima si sentiva indeciso e tremante, vedere gli occhi di quel verme rabboccarsi di lacrime e terrore lo elettrizzò. Bobby mugugnava e piangeva, e questo non faceva altro che rendere il tutto così sadicamente perfetto.

"È tempo che paghi per tutto quello che mi hai fatto, Bobby. Le umiliazioni che ho subito terminano in questo momento!" gli disse fra i denti.

Sferró un fendente sulla sua coscia, che prese a zampillare copiosamente. L'urlo soffocato di Bobby era la musica più dolce per le orecchie di Stan. Aprì il flacone di acido e lo versò abbondantemente nella ferita.

Vide gli occhi di quel verme spalancarsi al limite del normale, sembrava che stessero per schizzare fuori da un momento all'altro.

L'acido friggeva su ogni ferita e faceva urlare Bobby nel suo bavaglio, rendendo quei versi più simili a quelli di una bestia ferita e in punto di morte. E a Stan tutto questo piaceva da morire.

Dopo aver mutilato le sue gambe e parte delle braccia, decise che era il momento di concludere il gioco nel peggior modo possibile.

"Va all'inferno, sudicio bastardo..." gli sussurrò Stan in tono sadico.

Piantò il coltello nel suo stomaco più a fondo che poteva. Lo sentí perforare facilmente la carne e tutto ciò che ci fosse dietro essa. Lo impugnò con due mani e cominciò a squarciargli la pancia, facendo fuoriuscire le budella e parte degli intestini.

Bobby stava per spirare, si vedeva nei suoi occhi che stavano lentamente perdendo la loro luce. Ma mancava ancora qualcosa. Stan versò l'intero contenuto rimasto del flacone di acido all'interno delle sue membra, facendogli spalancare per l'ultima volta quelle palle spente che erano i suoi occhi. Il dolore doveva essere stato insostenibile, ma a Stan non importava più niente.

La sua vendetta era compiuta. Il viscido Bobby Sisk aveva finalmente pagato per i suoi errori.

Stan tirò un sospiro, e forse anche un mezzo e sadico sorriso. Estrasse dalla tasca il suo smartphone e si preparò per l'ultimo punto della sua fidata guida.

5 - Clicca sul seguente Link SOLO una volta completato l'atto

Questo punto gli era sembrato strano già alla prima lettura. Non aveva certamente provato ad aprire quel Link fino ad ora, ma sembrava assurdo che bastasse un clic. Ciò che sembrava ancor più strano, era che quel Link lo conducesse ad una pagina inesistente, con una grande scritta "ERROR404" che troneggiava sullo schermo del suo telefono.

Si trattava forse di una misteriosa squadra di "smaltimento cadaveri"? Era per quello che la pagina risultava inesistente? Il deep web nascondeva le tracce dei creatori della guida? Probabilmente era così.

Era passata già più di un'ora dal clic sul Link della guida, ma ancora non era successo nulla, e Stan stava cominciando a diventare nervoso. Lanciava di tanto in tanto qualche occhiata al cadavere sbudellato di Bobby, ammirando la sua opera di tortura e morte.

Una macchina si arrestò nel vialetto. Stan scattò in piedi e lanciò un'occhiata alla porta. Stava tremando.

La maniglia si scosse leggermente e la porta si spalancò senza fretta.

L'uomo che stava in piedi sulla soglia era enorme, alto almeno due metri e con una corporatura decisamente massiccia.

Indossava un elegante completo grigio e un cappello a tesa larga, attorniato da una fascia di seta nera. Stan non riusciva a vederlo in viso, era troppo buio e la tesa del cappello oscurava il suo volto.

"Metti quel corpo nel baule della macchina, svelto." gli impose l'uomo, aveva una voce profonda e sinistramente autoritaria.

Stan deglutí e obbedí senza fare domande. Slegò il corpo di Bobby e se lo caricò a spalle, trasportandolo verso il grande Suv nero parcheggiato nel vialetto. Lo coricò nello spazioso baule e gli diede un'ultima occhiata, un pochino malinconica, prima che l'energumeno chiudesse il portellone con gran fragore.

"Torniamo in casa." ordinò.

Non pareva minimamente preoccupato dalla situazione, né se potesse esserci qualcuno a spiarli. Evidentemente era l'abitudine al suo stravagante "lavoro".

"Beh, ora.." Stan si avvicinò per chiedere all'uomo del suo compenso, ma questo lo interruppe bruscamente.

"Non voglio soldi, da te."

Stan rimase stupito. Come avrebbe pagato quel servizio? Avrebbe fatto un favore a quell'uomo per sdebitarsi?

"Ma, allora.. Come posso pagare?"

L'uomo scoppiò in una sommessa e macabra risata, chiudendo lentamente la porta d'ingresso della villa.

"Ricevo già dei soldi per ogni cadavere che trasporto." mormorò infilando una mano nella tasca interna dell'elegante giacca grigia. Ne estrasse una fiaschetta nera, che aprí e si portò alle labbra. Trangugiò rumorosamente e rispose nuovamente la sua scorta al sicuro nella sua tasca.

Non serviva continuare la frase, Stan lo aveva già capito vedendolo raccogliere da terra il coltello insanguinato.

"Due cadaveri, due guadagni..."

- Racconto scritto da Captain Mantis e pre-revisionato da Thanos Riela