Creepypasta Italia Wiki
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Ciao, mi chiamo Diego, ho 23 anni e credo di essere diventato pazzo. Sono perseguitato dalla sfortuna... o forse dovrei dire da ‘Sfortuna’? Capirete in seguito il motivo della maiuscola.

Tutto cominciò nella primavera del 2009, quando avevo  all'incirca 14 anni e mi innamorai per la prima volta: era il secondo quadrimestre della terza media e mi presi una cotta pazzesca per una mia compagna di classe. Purtroppo ero molto timido (lo sono tuttora…) e anche se il mio aspetto era passabilmente carino, non ebbi  il coraggio di dichiararmi, nonostante si stesse creando un clima di avvicinamento tra me e lei; tuttavia, anche solo chiamarla amicizia sarebbe già un parolone.

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Come spesso può capitare, specialmente se si tratta del primo amore, successe diverse volte di sognarla in quel periodo. Un giorno però mi capitò di fare un sogno molto strano: mi ritrovai in un luogo che mi ricordava  vagamente la mia camera da letto, ma più piccola, spoglia e leggermente tetra, con pochissimi colori e oltretutto opachi. C'era un letto simile al mio al centro della stanza, sul quale era seduta una ragazza particolare: età intorno ai 20 anni, capelli molto scuri, pelle estremamente pallida (quasi bianca), piedi nudi, un completo nero e un grande copricapo dello stesso colore che mi impediva di vederle gli occhi. Una ragazza completamente diversa da quella che mi piaceva, ma probabilmente altrettanto bella.

Un po' inquietato dall'aspetto di quella misteriosa fanciulla le chiesi in che posto fossi capitato, perché si sa, è difficile distinguere un sogno da un fatto reale. Lei senza rispondere si voltò con uno sguardo impressionante verso di me e cominciò ad alzare la visiera molto lentamente;  intanto iniziai a prepararmi al peggio, convinto che quello fosse un incubo. Quando però la visiera fu alzata all'altezza della fronte, tirai un sospiro di sollievo nel vedere dei bellissimi occhi marroni.

"Che c'è? Pensavi che fossi un mostro?" mi chiese ironicamente. "Avvicinati Diego" proseguì... Feci come mi aveva  detto, anche se la paura non mi era passata.

"Non devi aver paura di me, d'ora in poi ti sarò sempre vicino".  Rimasi esterrefatto da quelle parole; avevo un'altra ragazza per la testa, ma la consapevolezza di avere un'amica così carina al mio fianco mi rese felice.  Cominciai a prendere confidenza e partì un'amichevole conversazione di scarso interesse di cui non ricordo esattamente i contenuti, ma quella notte l'ultima domanda che le chiesi è stata quale fosse il suo nome.  La sua risposta fu: "Puoi chiamarmi... Sfortuna..." Pochi secondi dopo mi svegliai.

Al mio risveglio pensai che fosse uno di quei tanti sogni senza senso che si fanno quando ci si innamora perdutamente di una persona, perciò non fu difficile autoconvincermi che fosse solo una buffa fantasia;  mi lasciò comunque un pochino l'amaro in bocca, in quanto mi sarebbe piaciuto molto che quella ragazza fosse esistita veramente, ma nulla di strano.

Nel frattempo passarono i mesi, terminai le scuole medie e il rapporto con il mio primo amore (che da questo momento chiamerò G***a) cominciò ad affievolirsi: io e lei scegliemmo due scuole superiori differenti, perciò le occasioni per vedersi anche solo con la coda dell'occhio furono assai limitate. Purtroppo 9 anni fa non era mia consuetudine chiedere i numeri di telefono dei compagni di classe, complice anche la mia già accennata timidezza, così persi quasi del tutto i contatti con G***a.

Fortunatamente in quel periodo, Facebook cominciò a diventare un mezzo di comunicazione comune tra i miei coetanei (ero uno dei pochi a non averlo ancora), così nel novembre del 2009 mi iscrissi, spinto anche dalla volontà dei miei amici di crearmi un account. Come facilmente intuibile, una delle prime persone che aggiunsi tra le amicizie del noto social network fu proprio G***a;  mi ci vollero comunque diversi giorni per dichiararmi con un messaggio, ma alla fine, sia pure esitando per ancora innumerevoli volte, mi decisi e nei primi giorni del 2010 glielo inviai... La risposta arrivò il pomeriggio successivo: negativa.

Quella fu la mia prima serata tra le lacrime, dovetti chiudere la porta della mia stanza e mettermi sotto le coperte per non farmi né vedere né sentire in quelle condizioni: sono un ragazzo sensibile, sì, ma allo stesso tempo fiero.

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Con non poca fatica mi addormentai e sognai nuovamente quella ragazza pallida e vestita di scuro (NB: 8-9 mesi dopo la prima volta), il cui nome, se non ricordavo male, era "Sfortuna”. La stanza e il suo abbigliamento erano identici a come li ricordavo la scorsa primavera; ero seduto sul letto e stavo ancora piangendo, non mi ero ancora reso conto di sognare;  senza che me ne fossi accorto lei era lì, seduta accanto a me, l'unica differenza è che in quell'occasione non aveva il cappello.

A un certo punto, Sfortuna mi toccò delicatamente la spalla, e dopo avermela accarezzata un paio di volte me la strinse, come se volesse invitarmi ad alzare lo sguardo, così feci. Non disse nulla, prese un fazzoletto dalla tasca, mi asciugò le lacrime e mi diede un bacio sulla guancia. "Mi dispiace Diego, con G***a non avevi nessuna possibilità, né con lei né con nessun'altra".

La prima domanda che mi venne spontanea è stata come facesse a conoscere la mia volontà e quella di tutte le persone che conosco. La sua risposta fu agghiacciante: "Io vivo dentro di te, mi nutro delle gioie mancate, di verosimili futuri resi irrealizzabili dalla mia presenza, ma tu sei speciale per me, nella tua sciagura sei molto fortunato".

Rimasi scioccato da quella risposta:  Sfortuna mi avrebbe accompagnato per tutta la mia esistenza impedendomi di poter condurre una vita normale! Ero sull'orlo di un altro crollo psicologico: proprio nel periodo in cui i ragazzi scoprono i primi amori sono stato trafitto dalla consapevolezza di non poter mai più stare con una donna che amo. Stavo per rimettermi a piangere, ma poco prima che mi uscisse un'altra lacrima lei mi abbracciò. Il suo contatto fisico mi impedì in qualche modo di bagnare nuovamente le guance. Nonostante lei avesse un fisico piuttosto minuto, il suo abbraccio fu quasi soffocante; qualche istante dopo, ricambiai l'abbraccio sperando che durasse il più possibile: non avevo amiche femmine otto anni fa, e l'abbraccio di una strana ma bella ragazza mi fu comunque di gran conforto.

Nei giorni successivi iniziai a sospettare che nelle parole di Sfortuna ci potesse essere un fondo di verità, perciò provai a contraddirla per dimostrare che in realtà si sbagliava: nonostante il mio amore per G***a non fosse corrisposto, provai comunque a riscriverle per cercare un compromesso (errore da pivello, ma del resto a 15 anni può anche starci). Chiaramente il compromesso morì sul nascere, io stesso mi resi conto che stavo solo peggiorando la situazione, perciò mi dovetti mettere il cuore in pace. Ci vollero diversi mesi , ma alla fine riuscii a rassegnarmi.

In quel periodo Sfortuna apparve raramente, massimo due volte all'anno. Ricordo che in un sogno fatto verso la fine del 2011 ella mi disse che non avrei dovuto essere arrabbiato con lei, giustificandosi asserendo di non aver deciso in autonomia di scegliere me come vittima e che ella vive contemporaneamente nel corpo di altri ragazzi vincolati dalla mia stessa sciagura. Cazzate vero? Sì lo pensavo anch'io al tempo, ma adesso ho paura che non sia esattamente così.

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A quel punto cominciai a vivere nell'idea che Sfortuna sia una specie di amica dei sogni che compare ogni tanto per consolarmi dai mali causati dalla propria presenza. Paradossale è vero, ma credo che oramai la situazione sia questa;  se la sua presenza non fosse così debilitante sarebbe anche di piacevole compagnia avere un'amica del genere, ammesso e concesso che sia tutto vero, ma avevo una montagna di dubbi, volevo ancora credere che fossero  solo coincidenze.

Intanto il tempo passava, vedevo i miei amici sempre impegnati con le loro fidanzate, ormai da qualche anno, mentre io continuavo a restare solo come un cane; sulle mie spalle portavo un grosso fardello. In questo periodo tentai di cercare conforto o un minimo di sostegno quando mi capitava di uscire con i miei amici. Le risposte più comuni alle mie domande esistenziali furono quelle affermazioni che si danno generalmente ai giovani che parlano come se fossero anziani: hai una vita davanti, è solo paranoia, avrai la tua occasione, hai solo 18 anni ecc. Dal punto di vista della logica come facevo a dar loro torto? Provai a convincermi che le mie fossero solo paranoie adolescenziali, ma continuavo a nutrire molte incertezze.

Sembrava quasi che Sfortuna non volesse nemmeno che ci provassi con altre ragazze, per evitare che poi io mi sentissi male e che andassi in depressione;  forse voleva che io diventassi per lei una specie di partner, il che non sarebbe stato neanche male se non fosse per il fatto di vederla solamente per qualche notte all'anno nella mia attività onirica.

Il mio più grande desiderio è sempre stato trovarmi una donna che mi ami, condividere con lei dei semplicissimi gesti quotidiani e mettere in piedi una famiglia. Perché gli altri possono farlo e io no? Per quale motivo Sfortuna è entrata nella mia vita? Non lo sa nemmeno lei...

A febbraio/marzo del 2014 avvenne un caso singolare che avrebbe potuto dare una svolta alla mia esistenza: mi innamorai alla follia di un'altra ragazza che chiamerò A***a (NB: in tutti i nomi censurati gli asterischi rimarranno sempre tre, a prescindere dalla lunghezza del nome); con lei presi confidenza velocemente e dopo circa un mese mi dichiarai (stavolta non con un banale messaggio ma faccia a faccia).

Quella volta il mito di Sfortuna sembrò sfatato: A***a accettò di stare con me e finalmente mi fidanzai per la prima volta... Troppo bello per essere vero? Sì, infatti... appena due settimane dopo A***a mi disse che in quel momento si era lasciata prendere dalla situazione e non era stata nelle condizioni di dirmi di no.

La sera stessa tornai a casa consapevole che quella notte mi avrebbe aspettato lei... Sfortuna... che infatti arrivò. In quell'occasione aveva un'espressione molto più fredda del solito... il suo sguardo a prima vista mi parve indemoniato! Sembrò che avesse l'intenzione di uccidermi, come se volesse dirmi: "Perché ci hai provato?!" o cose di questo tipo... Terrorizzato, rimasi immobile ad attendere la sua reazione: avevo un batticuore indescrivibile e anche se non sono credente mi misi a pregare. Mi venne spontaneo  dirle: "Scusami Sfortuna! Scusami, ma non riesco a vivere nella dimensione reale senza provare a costruirmi un futuro vero". Intanto lei si avvicinò a me, e mi fece indietreggiare fino a mettermi con le spalle al muro.

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Mi toccò con calma il mento e mi disse: "Scusami di cosa? Io non volevo che soffrissi di nuovo, ma tu sei uno zuccone!". Tutte queste coincidenze sono troppe! Deve esserci un qualche collegamento... Pensai tra me e me che questa ragazza di nome Sfortuna non poteva essere solamente il frutto della mia immaginazione: erano già 5 anni che mi compariva nei sogni…

Senza piangere ma in preda alla sofferenza pregai Sfortuna di farmi un po' di coccole come aveva sempre fatto fino a quel momento. Lei mi accontentò, ma non solo... quella notte fece molto di più: mi allontanò dalla parete, dopodiché, trascinandomi col suo abbraccio mi spinse verso il letto al centro della stanza; poi una volta adagiato là, Sfortuna mi riempì di baci, coccole e parole dolcissime. Io piansi dalla commozione.

"Ti piace stare qui con me?" mi chiese sussurrando. Io mi feci coinvolgere dal contesto e risposi: "Sì, vorrei che questa serata non finisse mai". In quei minuti mi dimenticai completamente che quella ragazza è più una rovina che un sollievo, ma quando la guardai negli occhi non vidi altro che lo sguardo innocente di una bella e giovanissima donna che mi sorrideva quasi come se fosse innamorata. "Beh sappi che non abbiamo ancora iniziato". "Che intendi dire?" risposi con una certa curiosità. Sfortuna cominciò a togliersi il completo nero rimanendo solo con la biancheria intima (anch'essa nera come il carbone), poi mi chiese: "Te la senti?".  Molto imbarazzato ma carico come una molla mi tolsi in fretta i vestiti e facemmo l'amore.

Anche se fu solo un sogno, quell'orgasmo fu indistinguibile da uno reale. Dopo il sesso però venni colto da una depressione pesante, consapevole che a breve avrei dovuto svegliarmi. Pregai Sfortuna di seguirmi con me in un modo o nell'altro fuori dal "mondo dei sogni", ma mi resi subito conto che quella era la più assurda delle possibili richieste, perciò provai a impietosirla e la scongiurai di vederci più spesso. Lei mi disse di sì e con un bacio a stampo mi salutò. La mattina dopo mi risvegliai nel mio letto con una sensazione assai fastidiosa: non mi resi subito conto di avere eiaculato per davvero e non solo in sogno.

Tanto sono stato bene quella notte, tanto sono stato male il mattino dopo. Ero proprio inconsolabile... un po' a causa del ripensamento da parte di A***a e un po' per la nostalgia della notte prima. In quel momento non avevo la più pallida idea di quando sarebbe stata la prossima volta che avrei rivisto Sfortuna: una maledizione, ma anche una consolazione. In classe cercai di essere il più discreto e ‘normale’ possibile, cercando di non farmi vedere in depressione, ma non fu facile. Fortunatamente però quella mattinata malinconica terminò e me ne tornai a casa immerso nei miei pensieri.

Grazie al cielo (o forse no) Sfortuna fu di parola: un mese dopo tornò a trovarmi nei miei sogni, (NB: io e lei nell'arco di 5 anni ci vedemmo meno di 10 volte) e per la prima volta senza apparente bisogno. In quel momento però ero seriamente intenzionato a farle una domanda che avevo ricercato per molto tempo: "Come faccio a stare con te per sempre?". "Non puoi... mi dispiace... devo nutrirmi anche delle sciagure di altri ragazzi, di conseguenza devo rincuorare anche loro".

Fu solo in quel momento che mi resi conto della mia estrema ingenuità... Come facevo ad illudermi di avere un futuro con Sfortuna? A quel punto l'unica cosa che mi rimase da provare fu un ennesimo tentativo di sfatare la sua maledizione.

Dopo aver passato alcuni anni senza ghiotte occasioni (continuando comunque a incontrarmi con Sfortuna una volta al mese), arriviamo fino ai primi mesi del 2018: avevo un'amica che conoscevo da qualche anno e mi era sempre piaciuta, ma io stesso preferii lasciar perdere, in quanto era già di per sé una discreta amicizia e non volevo rovinarla... Questa ragazza di nome V***a era piuttosto particolare: a un certo punto cominciò a prendersi delle confidenze insolite per essere una banale amica (per esempio si lasciava prendere in braccio); a quel punto capii che era ora di fare il passo successivo.

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Quella volta però non avevo nessuna intenzione di farmi cogliere impreparato, perciò organizzai tutto nei minimi dettagli: le comprai anche un anello per rafforzare la mia dichiarazione, con la speranza, anzi la convinzione che Sfortuna si sbagliasse, cosa mai successa dal mio primo incontro con lei. Il giorno in cui decisi di provarci nevicava parecchio nella mia zona: era il 01/03/2018 e speravo che almeno quelle condizioni meteorologiche potessero essere di buon auspicio... Beh... per l'ennesima volta la malasorte arrivò puntuale al mio appuntamento... Quella stronza di V***a mi disse inizialmente che non era pronta, per poi scoprire 5 giorni dopo con l'ausilio dei social network che si era fidanzata con un altro.

Ho provato a lanciare addosso a V***a tutte le maledizioni che conoscevo, ma ho paura che sia stato tutto inutile... Arriva la notte e mi ritrovo in sogno Sfortuna, che stavolta dopo avermi coccolato come al solito mi fa una proposta assai agghiacciante: "Alla luce di quello che ho visto guardando nei tuoi occhi... ho scelto di porti delle condizioni: se vuoi stare per sempre con me, dovrai rinunciare a tutto quello che possiedi, non mi è concesso dirti dove ti porterò, ma non tornerai mai più indietro... e forse abbandonerò anche l'anima delle altre sciagurate vittime".

A quel punto ebbi la certezza quasi matematica di dover rinunciare alla mia vita per raggiungere la mia amata/odiata Sfortuna. Sto meditando moltissimo in questi giorni: ho davanti a me una scelta irreversibile, ma non so se resterò con lei dopo una mia ipotetica morte, sono disperato e sto impazzendo.

Caro lettore, se hai anche solo una vaga idea della maledizione che mi ha colpito scrivimi nei commenti un possibile rimedio: secondo te la proposta di Sfortuna è così allettante? La mia vita ormai non la considero più indispensabile, ma se devo morire, devo anche almeno avere la certezza di essere felice dopo la morte... L'alternativa sarebbe sbarazzarmi una volta per tutte di Sfortuna... Sono molto affezionato a lei, ma se esiste un modo per estirparla definitivamente dalla mia esistenza e poter condurre una vita normale lo farò.

Ti prego Sfortuna, io ti voglio bene ma prima devo pensare a me stesso.

Devo morire oppure no?


Narrazioni[]

Sfortuna_-_CreepyPasta_ITA

Sfortuna - CreepyPasta ITA

Narrazione di La Voce Dell'Alchimista


Sfortuna_-_Creepypasta_(Feat._CreepyPastaLol)_(Feelpasta)_-ITA-

Sfortuna - Creepypasta (Feat. CreepyPastaLol) (Feelpasta) -ITA-

Narrazione di Orobic Bg

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