Creepypasta Italia Wiki
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Fu un incidente d’auto. Nulla di straordinario, ma sicuramente fatale. Ti lasciasti dietro una moglie e due figli. Fu una morte indolore. I soccorsi fecero del loro meglio per salvarti, ma invano. Il tuo corpo era così completamente distrutto che saresti stato meglio da morto, credimi.

E fu allora che incontrasti me.

“Cosa… cos’è successo?” Chiedesti. “Dove sono?”

“Sei morto,” dissi, in pratica. Senza mezze parole.

“C’era… un autocarro, e stava sbandando…”

“Già,” risposi.

“Sono… morto?”

“Sì. Ma non starci troppo male. Tutti muoiono,” spiegai.

Ti guardasti intorno. Vi era il nulla più assoluto. Solo io e te.

“Che posto è questo?” Domandasti. “È l’aldilà?”

“Più o meno,” dissi.

“Sei Dio?”

“Sì,” risposi, “sono Dio.”

“I miei figli… mia moglie…” biascicasti.

“Loro…?”

“Stanno bene?”

“È questo che mi piace vedere,” dissi. “Sei appena morto e la tua preoccupazione principale è la tua famiglia. Già, proprio un bello spettacolo.”

Mi guardasti come se fossi rapito dalle mie parole. A te, non apparivo come un dio, ma come un comune e semplice uomo. Una vaga figura autorevole. Apparivo più come un insegnante di italiano piuttosto che il Signore.

“Non preoccuparti,” ti dissi. “Staranno bene. I tuoi figli ti ricorderanno come il padre perfetto, sotto ogni punto di vista. Non hanno ancora avuto il tempo di far crescere in loro del disprezzo nei tuoi confronti. Tua moglie piangerà, ma solo di facciata; segretamente si sentirà sollevata. Ad essere onesti, il tuo matrimonio stava andando in brandelli. Se ti è di consolazione, lei avrà i sensi di colpa per essersi sentita rincuorata.”

“Oh,” esclamasti. “Quindi che succede ora? Vado in paradiso, all’inferno, qualcosa di simile?”

“No, nessuno dei due,” risposi. “Ti reincarnerai.”

“Ah, quindi gli indù avevano ragione.”

“Tutte le religioni hanno ragione, ognuna a modo suo,” spiegai. “Vieni con me.”

Mi seguisti in quella passeggiata per il nulla.

“Dove stiamo andando?”

“Da nessuna parte in particolare,” risposi. “Ma è carino passeggiare mentre parliamo.”

“Quindi che senso ha?” Domandasti. “Quando rinascerò, sarà come aver fatto tabula rasa, no? Un neonato sarò. Tutte le mie esperienze e tutto ciò che ho fatto durante questa vita non conteranno nulla.”

“Non è così!” Esclamai. “In te porti tutta la conoscenza e l’esperienza di tutte le tue vite precedenti. Semplicemente non te le ricordi in questo momento.”

Arrestai il mio passo e ti afferrai per le spalle. “La tua anima è molto più splendida, magnifica ed eccelsa di quanto tu possa immaginare. Una mente umana potrebbe contenere solo una piccola frazione di come sei realmente. È come mettere il tuo dito in un bicchiere d’acqua per valutare se è calda o fredda. Inserisci solo una piccola parte di te nel calice, e quando ne esci hai guadagnato tutte le esperienze contenute al suo interno. Sei stato un umano per gli ultimi trentaquattro anni, quindi non hai ancora spaziato né hai vissuto il resto della tua immensa coscienza. Se rimanessimo qui un altro po’, inizieresti a ricordare ogni cosa. Ma non avrebbe senso farlo tra una vita e l’altra.”

“Quante volte mi sono già reincarnato, allora?”

“Oh, molte. Molte, molte volte. Ed in molteplici vite differenti l’una dall’altra,” spiegai. “Questa volta, diverrai una contadina cinese del 540 d.C.”

“Aspetta, cosa?” Balbettasti. “Mi vuoi mandare indietro nel tempo?”

“Beh, tecnicamente penso di sì. Il tempo, per come lo conosci, esiste solo nel tuo universo. Le cose sono diverse da dove provengo io.”

“Da dove vieni?” Insistesti.

“Oh, già!” Esclamai. “Vengo da qualche parte. Da qualche luogo diverso da qui; e ci sono altri come me. So che vuoi sapere com’è quel luogo ma, onestamente, non comprenderesti.”

“Oh,” dicesti, un po’ deluso. “Ma aspetta. Se mi sono reincarnato in epoche temporali diverse, è possibile che io abbia interagito con un altro me stesso?”

“Certo. Capita in continuazione. Ma entrambe le anime sono consapevoli solo della loro propria vita e non si accorgono nemmeno di questo fatto.”

“Qual è il senso di tutto ciò?”

“Seriamente?” Domandai. “Davvero? Mi chiedi quale sia il significato della vita? Non è un po’ stereotipata come cosa?”

“Beh, è una domanda ragionevole,” continuasti.

Ti guardai negli occhi. “Il senso della vita, il motivo per cui ho creato questo intero universo, è perché tu maturassi.”

“Intendi la specie umana? Vuoi che noi maturiamo?”

“No. Solo te. Ho creato questo intero universo per te. Con ogni nuova vita tu cresci e maturi, il tuo intelletto si amplia e si arricchisce.”

“Solo io? E tutti gli altri?”

“Non c’è nessun ‘tutti gli altri’,” spiegai. “In questo universo ci siamo solo tu ed io.”

Mi guardasti con occhi vacui. “Ma tutte le persone sulla terra…”

“Sono tutte te. Diverse reincarnazioni di te.”

“Aspetta. Io sono tutti loro!?”

“Inizi a capire.” Affermai, con una pacca sulla schiena di congratulazioni.

“Sono qualunque essere umano che abbia mai vissuto?”

“O che mai vivrà, sì.”

“Sono Abraham Lincoln?”

“E sei pure John Wilkes Booth,” aggiunsi.

“Sono Hitler?” Chiedesti sconvolto.

“E sei pure i milioni che ha sterminato.”

“Sono Gesù?”

“E sei coloro che lo hanno seguito.”

Ti ammutolisti.

“Ogni volta che hai tormentato qualcuno,” proseguii, “tormentavi te stesso. Ogni atto di gentilezza che hai fatto, lo hai rivolto a te stesso. Ogni momento felice o triste che hai vissuto assieme ad un’altra persona lo hai vissuto, o lo vivrai, con te medesimo.”

“Perché?” Mi domandasti. “Perché tutto questo?”

“Perché un giorno tu diventerai come me. Perché questo è quello che sei, uno della mia specie. Sei mio figlio.”

“Whoa,” esclamasti, incredulo. “Vuoi dire che sono Dio?”

“No. Non ancora. Sei ancora un feto, stai ancora crescendo. Una volta che avrai vissuto ogni vita umana nel suo intero, sarai abbastanza maturo da nascere.”

“Quindi, l’intero universo,” continuasti, “è solo…”

“Una sorta di uovo.” Risposi. “Ora, è tempo che tu vada incontro alla tua nuova vita.”

E con ciò, ti indirizzai lungo la strada.



[Racconto originale di Andy Weir | traduzione di Coffy ]

Narrazioni[]

Uovo_(Creepypasta_-40)_(The_Horror_Land)

Uovo (Creepypasta -40) (The Horror Land)

Narrazione di MISTER S.U

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